Le zone di Milano dove il pavé si potrebbe togliere

Il pavé a Milano è storico, ma anche molto pericoloso. Ci sono alcune zone dove sarebbe meglio toglierlo. E voi cosa ne pensate?
Le zone di Milano dove il pavé si potrebbe togliere.
Il pavé a Milano è storico, ma anche molto pericoloso. Ci sono alcune zone dove sarebbe meglio toglierlo. E voi cosa ne pensate?
Da decenni ormai va avanti il braccio di ferro fra istituzioni e cittadini riguardo l’annosa questione del pavé di Milano. Il pavé è un pavimento in acciottolato, utilizzato nelle strade soprattutto del centro città, fatto con cubetti di porfido o ciottoli, particolarmente resistenti nel tempo. Certo è, che se il pavé resiste anche ai decenni, non è certo immune al tempo: nel corso degli anni, con il continuo passare dei veicoli e l’aggiunta dei binari del tram, le mattonelle si sformano, si allargano, si sfaldano e si rompono, creando danni e disagi non da poco.
Il pavé a Milano è un presidio storico. Lo troviamo nelle vie del centro, come Via Torino e davanti a Palazzo Reale, ma ricopre anche il manto stradale di alcune importante arterie che portano nelle zone più storiche della città, come Via Montegani, Via Cesare Battisti e Corso di Porta Romana. Insomma, in molte zone più o meno importanti della città, ma comunque molto frequentate, il pavé è ancora presente e su di esso transitano ogni giorno migliaia di persone.
Proprio in Via Montegani è appena partito un progetto di riqualifica del manto stradale, perché dopo quasi vent’anni di continue lamentele da parte dei cittadini, il Municipio 5 si è finalmente accorto che quel tratto di strada stava debilitando notevolmente il traffico. Non solo era pressoché inagibile per pedoni e biciclette, ma anche diverse vetture s’incagliavano fra i ciottoli del pavé e i binari del tram, sempre più scoscesi, scivolosi e pericolosi. Però, i lavori proseguiranno fino a fine agosto e nel frattempo hanno completamente bloccato il tratto di strada che portava da Piazza Abbiategrasso alle Colonne di San Lorenzo. Anche qui, di fronte alle storiche colonne milanesi, il pavé giace tutto storto e semi-distrutto dall’usura e dal tempo. Chi ama andare in centro in bicicletta o con i moderni monopattini elettrici, si trova nella pericolosa situazione di dover proseguire sui marciapiedi, causando ulteriore disagio a pedoni e persone che passeggiano. Insomma, il centro di Milano sta diventando un po’ off limits per tutti quelli che non usano la macchina o i mezzi pubblici.
Il dibattito sulla pavimentazione a pavé è tornato da poco in auge perché anche l’assessore per la Sicurezza della Regione Lombardia Romano La Russa ha da poco dichiarato che gli incidenti provocati dal pavé sono davvero troppi. Ne accade uno al giorno e puntualmente qualche ciclista o motociclista si ritrova in una situazione d’incolumità. Persino in Via Torino, storica via dello shopping meneghino, è ormai una corsa a ostacoli: tra pavé, binari e centinaia di pedoni, percorrerla in bici (e sopravvivere) è un’impresa eroica.
Quali sono i motivi che spingono però le istituzioni a mantenere il pavé a Milano, anziché preferire un approccio più moderno e sicuro? Il motivo principale è legato alla storicità del capoluogo lombardo. Questo tipo di manto stradale è considerato all’interno di un contesto architettonico antico e quindi va tutelato e preservato, anche a costo di rimetterci nella sicurezza e salute dei singoli cittadini. Che il pavé sia storico e a suo modo anche “bello” da guardare, non si può però pensare che vada mantenuto anche laddove è ormai pericoloso e scosceso. C’è bisogno di un intervento concreto delle Istituzioni, non si può più vivere in una città dove la viabilità è complicata anche dalla pavimentazione! Voi cosa ne pensate?

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