Lo sapevate? Quante cose a Milano sono già gestite dall’AI?

Milano come perno di ipertecnologia e modernità. Ma quante cose a Milano sono già gestite dall’intelligenza artificiale?
Milano viene spesso raccontata nel suo continuo mutare. Città del cambiamento, della modernità e dell’ipertecnologia (perlomeno in Italia). Milano è un continuo d’immagini e di flussi di persone il cui collante viene spesso sintetizzato nel binomio lavoro-vita sociale e, sempre più frequentemente, è costellata di spunti e di luoghi d’incontro fra umani e intelligenza artificiale.
Sono molte oggi le agenzie creative digitali milanesi che si aggiudicano i bandi per creare contenuti, campagne pubblicitarie e brand awareness attraverso l’uso di tools e strumenti d’intelligenza artificiale. Molti dei video e delle immagini che girano oggi sui social sono frutto dell’Artificial Intelligence e ci mostrano una Milano sempre più innovativa e internazionale. I video definiscono il linguaggio creativo e originale per raccontare la città a chi ancora non la conosce e chi lavora con l’intelligenza artificiale ha il permesso di sperimentare e dare voce al capoluogo lombardo come esempio di continuo cambiamento.
Ma al di là dell’AI usata per rappresentare metafore e similitudini fra la Milano vecchia e quella nuova, realtà che attraversa storia e fantascienza insieme, oggi l’intelligenza artificiale è una costellazione che unisce più rami del sapere. A partire dall’architettura: sono tantissime le imprese edilizie che oggi fanno leva sull’’intelligenza artificiale per calcolare indici di probabilità e di pericolosità degli edifici. L’AI aiuta a comprendere meglio il delicato equilibrio fra un progetto e la vita reale, mostrando ogni possibile risultato a cui si può ambire. Sono supposizioni che l’essere umano non è ancora in grado di fare, senza l’utilizzo di strumenti tecnologici.
Ed è proprio per questo che, sempre a Milano, è da poco nata un’alleanza universitaria. Il polo di ricerca e formazione su AI e Machine Learning delle Università Bocconi-Bicocca-Statale ha proprio questo obiettivo: candidare Milano come perno d’eccellenza internazione per i due promettenti filoni di ricerca sull’’intelligenza artificiale. Le Università uniscono le forse per fornire agli studenti delle ultime generazioni un luogo di scoperta e di ricerca, così che non siano le macchine a cercare di comprendere noi ma siano gli esseri umani ad adattarsi al cambiamento e a prepararsi per coesistere con l’intelligenza artificiale. Gli aspetti tecnici di questi nuovi corsi di studio vertono principalmente nella coesistenza fra AI e medicina: una delle direttrici di ricerca è proprio lo studio delle reti neuronali, in modo che la salute e la biologia computazionale possa applicare l’intelligenza artificiale alla medicina.
Non è un caso che negli ultimi mesi le pubblicità su Youtube e su altri social mostrano alcuni aspetti che nei prossimi anni saranno sempre più reali negli ospedali milanesi (e poi italiani). Dottori che consultano pannelli di controllo interattivi e raggi X effettuati tramiti dispositivi touch e wireless. Insomma, il futuro della medicina milanese è già iniziato e si applicherà su larga scala non appena verrà brevettato e migliorato al fine di renderla possibile per ciascuno.
Ma non è tutto. L’AI verrà utilizzata anche per l’elaborazione del linguaggio naturale, come supporto continuativo per le persone non udenti, oppure in supporto ai sistemi di circolazione e di viabilità del traffico cittadino (ZTL, parcheggi, zone a viabilità ridotta etc…). Insomma, che piaccia o meno l’intelligenza artificiale sarà il preludio a una vita più in simbiosi con l’ipertecnologia. Milano è pronta. E tu?

© RIPRODUZIONE RISERVATA