Polpette avvelenate e altre atrocità nelle aree cani di Milano
Le polpette avvelenate dentro le aree cani non solo la solita leggenda metropolitana. Sono una piaga che va avanti da anni che s’intensifica durante l’estate.
Polpette avvelenate e altre atrocità nelle aree cani di Milano.
Le polpette avvelenate dentro le aree cani non solo la solita leggenda metropolitana. Sono una piaga che va avanti da anni che s’intensifica durante l’estate.
Continua per la terza estate di fila l’incubo dei proprietari di cani. In realtà chi ha un cane, o chi conosce persone che ne posseggono uno, sa benissimo che questa atrocità va avanti da molto prima. Era il lontano 2008 a Milano e l’estate era torrida. Un giorno di giugno, le prime pagine di tutti i maggiori giornali riportano la notizia di un cucciolo di 14 mesi che, davanti agli occhi increduli dei padroni che frequentano lo spazio per animali in zona Corvetto, muore all’improvviso, dopo aver avuto spasmi e convulsioni per circa quindici minuti. È il primo caso che a Milano fa esplodere una bolla mediatica di indignazione, rabbia, curiosità e anche ricerche. Tutti si svegliano dal loro tepore accaldato e tengono gli occhi vigili quando passeggiano sotto casa con i loro amici a quattro zampe. Ma il fenomeno rimane contenuto, ricopre i trafiletti dei giornali e qualche piccolo servigio al tg della sera. Almeno fino al 2019.
È proprio nell’estate di quattro anni fa che nel milanese scoppia un’ondata di crisi: i telefoni dei pronto soccorso veterinari cominciano a suonare all’impazzata perché ovunque arrivano casi di cani che hanno ingerito polpette avvelenate e pezzi di carne cui erano stati conficcati dentro dei chiodi o pezzi di vetro. Un vero e proprio allarme: sono sconvolti i padroni e anche i loro amici, tutti provano rabbia e incredulità. Chi mai farebbe una cosa simile a un animale?
Purtroppo questa pratica disumana continua estate dopo estate, con pezzi di cibo avvelenati lasciati nelle aree cane o nei marciapiedi da qualche malintenzionato (per non dire altro) sadico e psicotico. I colpevoli di questi gesti crudeli quanto assurdi sono molto difficili da identificare perché spesso vicino le aree cani e nei parchi mancano le videocamere di sicurezza ed è raro che un individuo che si aggira nello spazio animali venga notato.
Un’azione senza senso, che purtroppo ha tanti precedenti. Tutto ciò non succede solo a Milano ma anche nell’hinterland: è il caso di un cane che frequentava insieme ai padroni l’area cani in via Nino Bixio, a Rho. È morto tra le convulsioni proprio mentre stava giocando e correndo in compagnia di altri cani. Morte improvvisa? No, colpa di una polpetta avvelenata. I veterinari hanno tentato di salvarlo in tutti i modi, senza riuscirci. Il parco adesso è stato blindato, in attesa di risalire al colpevole.
La stessa cosa accade nelle grandi aree cani vicino alla fermata della metro di Piazza Abbiategrasso. Dentro le esche c’è veleno per topi e i proprietari di cani non dormono sonni tranquilli da tre settimane. “Attenzione! Tenere i cani al guinzaglio”, recitano alcuni cartelli vicino alle zone per animali. Ad aver preso in mano le redini della situazione è la Direzione sicurezza urbana della polizia locale, ma più che apporre qualche segnalazione e rimuovere tutte le polpette sospette dall’area cani, possono solo affidarsi agli occhi dei padroni dei cani.
Fate attenzione anche voi! Se sospettate che l’area cani non sia sicura, avvisate immediatamente la Polizia Locale perché prelevi i bocconcini sospetti e se, malauguratamente il vostro cane li avesse già ingeriti, portatelo immediatamente dal veterinario.
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