Lo sapevate? L’Università Statale di Milano un tempo era un grande ospedale

Alla scoperta dell’Università Statale di Milano: conoscete la sua storia? Un tempo era un grande ospedale
Lo sapevate? L’Università Statale di Milano un tempo era un grande ospedale.
Alla scoperta dell’Università Statale di Milano: conoscete la sua storia? Un tempo era un grande ospedale.
Quella dell’Università Statale di Milano è una storia secolare ed affascinante. L’edificio che oggi chiamiamo “La Statale”, sede dei poli umanistici degli studi universitari di Milano, era un tempo un grande ospedale e si chiamava ‘Ca Granda. Ma iniziamo da principio.
La costruzione dell’edificio prende avvio nel tardo Quattrocento, quando il Duca di Milano Francesco Sforza volle regalare alla città un unico grande ospedale per il ricovero e la cura dei malati. In precedenza i pazienti soggiornavano in vari ospizi della città, ma il Duca di Milano li riunì sotto lo stesso tetto perché ricevessero tutte le cure necessarie in un solo luogo, fornito di dormitori, sale di cura e medici specializzati nelle malattie più complesse e debilitanti.
Il progetto fu ideato da Antonio Averulino, detto Filarete, architetto toscano convocato da Francesco Sforza tramite il consiglio di Cosimo de’ Medici. Insomma, tutti nomi altisonanti e importanti! Filarete costruì l’ospedale chiamato Ca’ Grande (casa grande) pensandolo come un edificio in cui i malati potessero trovare pace e conforto. Ancora oggi la costruzione riporta quelle che sono le caratteristiche di un ambiente sanatorio: le stanze molto alte, grandi finestre ad arcate e immensi muri di mattoni che rendono l’edificio fresco, asciutto e riparato dagli sbalzi di temperatura.
Molti altri architetti parteciparono alla costruzione di questo immenso ospedale: fra i più famosi ricordiamo Guiniforte Solari e Giovanni Antonio Amadeo. Gli artisti costruttori successivi a Filarete portarono avanti la sua opera mastodontica: costruirono chiostri con colonnati e giardinetti interni dove i malati potevano godersi qualche ora di luce e riposarsi. Ancora oggi, chi passeggia fra i vari chiostri dell’Università, ama sedersi sui muretti assolati e godersi qualche pausa fra una lezione e l’altra; l’ambiente permette di sentirsi parte del corpo universitario senza abbandonare il desiderio di poter vedere un bel cielo azzurro che spunta dai vari colonnati.
Con la fine della dinastia sforzesca l’ospedale perdette gran parte della sua funzione ospedaliera, affiancando le sale di cura a quelle dove erano stipati i marmi e gli strumenti adibiti al restauro del Duomo di Milano. Nel 1600 il Duomo di Milano poteva quindi contare su un “grande magazzino” per l’eterno restauro delle sue guglie. Solo con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale la Ca’ Granda cambia completamente funzionalità. Tra il 15 e il 16 agosto 1943 la struttura fu gravemente danneggiata dai bombardamenti, e intere ali del complesso storico ne uscirono distrutte e rase al suolo. I danni furono riparati una volta finita la guerra e l’opera di restauro fece nascere nuove idee sulla funzionalità del luogo: l’Ateneo dell’Università arriva nel 1958, quando Milano iniziava a divenire una città di studenti e lavoratori nazionali e internazionali.
Dal 1958 migliaia di studenti hanno passeggiato fra i chiostri di questa bellissima sede universitaria, dedicandosi allo studio e alle proprie passioni, senza mai dimenticarsi che la storia dell’edificio dove svolgono le loro attività universitarie ha cambiato molte facce ed è oggi uno degli edifici più amati e apprezzati da tutto il popolo meneghino.

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