Lo sapevate? Dove si trova a Milano la casa dove visse Leonardo da Vinci?

Leonardo da Vinci visse a Milano per circa 20 anni e fu il periodo più prolifico della sua carriera. Dove abitava il genio toscano in città?
Lo sapevate? Dove visse a Milano Leonardo da Vinci?
Leonardo da Vinci visse a Milano per circa 20 anni e fu il periodo più prolifico della sua carriera. Dove abitava il genio toscano in città?
Leonardo di ser Piero da Vinci è stato un poliedrico artista e uomo di scienza vissuto nell’Alto Rinascimento attivo come pittore, disegnatore , ingegnere, scienziato, teorico, scultore e architetto. Sebbene la sua fama inizialmente si basasse sui suoi successi come pittore, divenne noto anche per i suoi taccuini, in cui fece disegni e appunti su una varietà di argomenti, tra cui anatomia, astronomia, botanica, cartografia, pittura e paleontologia. Leonardo è ampiamente considerato un genio che ha incarnato l’ideale umanista rinascimentale, e le sue opere collettive comprendono un contributo alle generazioni successive di artisti pari solo a quello del suo contemporaneo più giovane, Michelangelo.
Leonardo da Vinci arrivò a Milano tra la primavera e l’estate del 1482, probabilmente a seguito di una missione diplomatica inviata da Lorenzo il Magnifico, il quale spesso inviava maestri fiorentini come ambasciatori della cultura e dell’arte fiorentina presso le signorie italiane.
Leonardo approfittò dell’occasione per scrivere una lettera di presentazione, descrivendo i suoi progetti in campo ingegneristico, architettonico e di idraulica, menzionando poi le sue capacità pittoriche e i suoi progetti scultorei.
Leonardo fu subito affascinato da Milano, moderna e aperta alle novità tecnologiche e scientifiche, diversamente da Firenze, un ambiente nel quale non riusciva più a trovarsi a suo agio.
A Firenze la filosofia neoplatonica e la letteratura dominavano la scena culturale medicea e le tendenze artistiche più idealizzate divergevano dal realismo della pittura di Leonardo.
Sembra che inizialmente Leonardo fosse stato accolto con freddezza e la lettera inviata al duca non avesse dato le risposte sperate.
Leonardo realizzò opere di vario grazie al supporto di Ludovico il Moro.
A Milano fu incaricato di dipingere la Vergine delle Rocce per la Confraternita dell’Immacolata Concezione e L’Ultima Cena per il monastero di Santa Maria delle Grazie. Leonardo fu impiegato in molti altri progetti per gli Sforza, come la preparazione di carri allegorici e cortei per occasioni speciali; un disegno e un modello ligneo per un concorso per la progettazione della cupola del Duomo di Milano; e un modello per un enorme monumento equestre al predecessore di Ludovico, Francesco Sforza.
Nel 1508 Leonardo era di nuovo a Milano, abitando nella sua casa in Porta Orientale nella parrocchia di Santa Babila.
Nel 1512 Leonardo stava lavorando ai progetti per un monumento equestre per Gian Giacomo Trivulzio, ma ciò fu impedito da un’invasione di una confederazione di forze svizzere, spagnole e veneziane, che cacciò i francesi da Milano. Leonardo soggiornò in città, trascorrendo alcuni mesi nel 1513 nella villa medicea di Vaprio d’Adda.
Per i lunghi soggiorni Leonardo decise di abitare in campagna, a due passi dal centro. La casa in cui visse, chiamata Cascina Bolla, si trova oggi in piena città, in Via Paris Bordone 9, nel quartiere della ex Fiera. Secondo gli studi e i documenti raccolti dall’ingegner Camillo Rovizzani e il geometra Romano Pagnotti il Maestro avrebbe abitato qui mentre lavorava all’Ultima Cena nella basilica di Santa Maria delle Grazie. Da allora la cascina ha subito diversi passaggi di proprietà ma è riuscita nonostante incendi e guerre a mantenere il suo fascino quattrocentesco. Circondata anticamente da un fossato con muraglione, si accedeva tramite un ponte levatoio e un porticato ad archi a sesto acuto oggi andati persi. Sul lato orientale è tuttora esistente, e affrescata con un volo di uccelli, una torretta d’avvistamento. In origine la cascina era situata in campagna, immersa nella natura, ed era adibita sia ad abitazione che ad osteria.
L’ingegner Camillo Rovizzani e il geometra Romano Pagnotti, nel 1983, dopo studi ed indagini, affermarono che la villa De Bolli fosse quella abitata da Leonardo mentre lavorava a Santa Maria delle Grazie e fosse collegata con il Castello Sforzesco per mezzo di un camminamento sotterraneo, logicamente segreto. Dissero che Leonardo vi possedesse una vigna, ma vi sono notizie controverse.
Pare inoltre che fosse una delle mete preferite da Gian Galeazzo Visconti durante le sue cavalcate. Allora a breve distanza dal corso dell’Olona, si presentava con un porticato con archi a sesto acuto, e al piano superiore finestrelle archiacute con cotti, aveva una torretta affrescata con un volo d’uccelli. Probabilmente fu danneggiata dal terremoto del 1473, quando era ancora proprietà Caimi, che la cedettero nel 1478.
Nel 1912 era in dubbio la sua sopravvivenza perché il Comune di Milano, dovendo tracciare il nuovo Piano Regolatore, avrebbe dovuto abbatterla. I proprietari si opposero, chiedendo di modificare il Piano. Aveva ancora funzioni rurali, pur trovandosi in un cattivo stato conservativo.
Nel 1925 il Comune acquistò la casa e un pezzo di prato con l’evidente intenzione di demolire tutto perché nel 1929 chiese alla “Sovrintendenza ai monumenti” il permesso di abbattere almeno la parte dell’edificio che sarebbe finito sulla nuova via Ravizza, per edificare una scuola.
Nel 1933 la cascina passò all’Opera Nazionale Balilla per costruirvi la Casa dei Balilla, mai realizzata.
Fu poi acquistata dalla Gioventù Italiana del Littorio. Tra il 1934 e il 1939 venne letteralmente smantellata poco per volta e fu asportato di tutto, fino al rogo finale del 1939. Fu recintata, tanto per salvare qualcosa, ma rubarono anche la recinzione. Nel 1941 la GIL propose al Comune di riprendersi quanto rimasto ma niente si mosse fino ai bombardamenti del ’43, quando fu danneggiata.
Quello che è rimasto della vecchia cascina, ovvero la sagoma del castelletto tardo gotico che ricorda un casino di caccia, è stato restaurato ed incorporato nel dopoguerra in una villa moderna ed è difficile da vedere perché è nascosto da alti pioppi e da una muraglia.
Leonardo amava molto la campagna, ecco perché Ludovico il Moro per farlo sentire a casa gli regalò una vigna conosciuta oggi come Vigna di Leonardo, in Corso Magenta 65, sul lato opposto della strada rispetto a Santa Maria delle Grazie.

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