La sfida di Luigi Moretti: il progetto nel centro storico ha reso Milano una città futuristica

Conosci il palazzo futurista dell’architetto Luigi Moretti? Sovrasta Piazza Missori e le sue forme non ben definite sono oggi uno dei tanti volti della città di Milano.
La sfida di Luigi Moretti: il progetto nel centro storico ha reso Milano una città futuristica.
Conosci il palazzo futurista dell’architetto Luigi Moretti? Sovrasta Piazza Missori e le sue forme non ben definite sono oggi uno dei tanti volti della città di Milano.
Passeggiando nei pressi di Piazza Missori, il centro storico più altisonante di Milano, capita sicuramente di imbattersi in un edificio distinguibile per forma e dimensione. A contornarne la storica piazza di Milano oggi sede di hotel di classe e perno cui ruotano attorno alcune delle vie più importanti di Milano, è questo edificio unico nel suo genere, dalle grandi dimensioni e dalla storia curiosa. È il progetto di Luigi Moretti, architetto reso famoso appunto da questa costruzione che l’artista stesso ha definito la più complessa e soddisfacente opera della sua carriera. Ma cos’ha di speciale questo palazzo?
Intanto, un breve ma necessario excursus storico. L’edificio si trova in Corso Italia, storico vialone centro nevralgico del traffico meneghino, ed è stato costruito nel periodo immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, fra il 1949 e il 1955. Faceva parte di tutti quei progetti edilizi volti a dare un aspetto migliore alla città di Milano dopo i bombardamenti della guerra. Oggi però quest’edificio ha la storia e l’aspetto giusto per raccontare il genio illuminato del suo creatore. È infatti nell’aspetto che si trova l’unicità della costruzione: Moretti voleva costruire un edificio che diventasse sì parte integrante del territorio di Milano, ma che desse anche l’idea di una città moderna, futuristica.
D’altronde, quest’edificio era una vera e propria sfida progettuale: si tratta di una costruzione polifunzionale, adibito alle esigenze di diversi strati della società, perché doveva confrontarsi con una zona urbana molto prestigiosa e benestante. Ma l’architetto non si è perso d’animo e ha creato una composizione che soddisfacesse le esigenze di tutti. L’edificio conta ben quattro settori, diversi fra loro per utilizzo, orientamento ed altezza. Al piano terra ci sono gli uffici, poi un corpo che si allunga verso Sud e un’intera ala che invade la strada come la punta di una freccia.
Il risultato finale è un’opera d’ingegneria piuttosto notevole: un andamento triangolare della struttura, capace di dare il sentore di modernità insieme all’idea compatta e solida che la città di Milano merita. È un dono che l’architetto Moretti voleva fare ai milanesi, un inno ai periodi più prosperi e un nuovo volto al centro storico meneghino. Oggi il complesso si affaccia su una piazza (Missori) completamente diversa da quella che era 70 anni fa. Le uniche cose rimaste invariate sono il pavé e i resti della Cripta di San Giovanni in Conca, il resto è invece mutato negli anni sotto lo sguardo dell’edificio storico, che guarda immutato e silenzioso la vita scorrere veloce ai suoi piedi.

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