Il murale dedicato alle donne all’Ospedale Niguarda: l’eterno mito di Dafne

Conosci il mito di Dafne? In occasione della Festa della Donna, un mega murale sull'Ospedale Niguarda manda a tutte le donne un messaggio chiaro: non sei sola.
Il murale dedicato alle donne all’Ospedale Niguarda: l’eterno mito di Dafne.
Conosci il mito di Dafne? In occasione della Festa della Donna, un mega murale sull’Ospedale Niguarda manda a tutte le donne un messaggio chiaro: non sei sola.
Il giorno 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, è stato inaugurato un mega murale dedicato proprio a loro. Si trova sul muro dell’Ospedale Niguarda ed è un grido di speranza e di sostegno per tutte le donne vittima di violenza e abusi, in Italia e nel mondo. Il murale si chiama “Corteccia” ed è opera dell’artista argentino Francisco Bosoletti, già famoso per altri murales con scopi di denuncia e aiuto sociale.ù
Il murale è veramente enorme, copre ben tre piani dell’edificio ed è dipinto con colori in negativo. A commissionare e contribuire alla realizzazione del murale è stata l’Associazione Telefono Donna, il centro antiviolenza che opera da ormai 25 anni all’interno dell’Ospedale Niguarda. Telefono Donna è un servizio preziosissimo per la comunità: aiuta e sostiene le donne vittime di violenza domestica e non, garantendo supporto attivo 24 ore su 24. L’Associazione viene finanziata da più enti benefici e Milano è grata di questo servizio tanto importante e utile che, da sempre, lancia un messaggio chiaro: non sei sola.
Che cosa raffigura il murale di Francisco Bosoletti? Un mito eterno. La figura femminile, le cui mani e capelli s’intersecano in foglie e rametti, è Dafne. Il suo sguardo allarmato e la bocca semi aperta in un grido di aiuto raffigurano il momento in cui la ninfa si trasforma in un albero. Il mito è famosissimo ed è narrato nei racconti delle Metamorfosi di Apuleio, opera altrettanto famosa.
Dafne era una giovane e deliziosa ninfa, apprezzava la tranquillità e la solitudine nei boschi. Apollo, vedendola tanto bella e sola, venne colpito da una delle frecce di Eros, e si innamorò perdutamente della ninfa. La raggiunge nelle foreste e Dafne, spaventata, scappò via. Ma Apollo correva più forte e veloce, perciò la raggiunse con poche falcate. La ninfa, ormai disperata di fronte al suo destino, invocò la madre Gea, Dea della Terra, perché la tramutasse in un albero per scappare dalle grinfie di Apollo. E così fu: Dafne si trasformò in un albero di Alloro, proprio sotto gli occhi di Apollo, che stava per cingerla fra le braccia. Vani furono i tentativi del Dio di far tornare in forma umana la ninfa; lei gli era scappata per sempre.
Ecco spiegato perché il murale rimanda così tanto a questo mito: Dafne, come ogni donna, ha diritto a chiedere aiuto di fronte al pericolo. Al centro Niguarda le verrà dato ascolto e sostegno. Il murale è un’allegoria del supporto che tutte vorremmo ricevere e invita le donne a chiedere aiuto: simboleggia il traguardo di Milano nel fornire supporto psicologico, medico e legale a tutte coloro che lo chiederanno.

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