Brera, l’eleganza e l’arte in 5 passi: ecco cosa non perdersi

Si tratta di uno dei quartieri più creativi di Milano dove spiccano monumenti ma anche ristorantini prelibati in un mix di colori ed originalità: leggi questa mini-guida per avere tutto a portata di mano.
Brera, l’eleganza e l’arte in 5 passi: ecco cosa non perdersi.
Si tratta di uno dei quartieri più creativi di Milano dove spiccano monumenti ma anche ristorantini prelibati in un mix di colori ed originalità: leggi questa mini-guida per avere tutto a portata di mano.
C’è un quartiere a Milano che è un bel mix di arte, creatività, eleganza e che risponde al nome di Brera, dal longobardo “braida”, tradotto “campo in prossimità della zona abitata”.
Questo quartiere, infatti, sorge a ridosso del vero centro città, ovvero a ridosso del Duomo, dei principali negozi e delle principali istituzioni, ma fatto di caratteristiche proprie che lo contraddistinguono.
Brera, infatti, presenta vie strette, colorate, chic al punto giusto, ma anche una serie di attrattive che rendono questa zona un concentrato di arte e meraviglie imperdibili.
Quali?
Partiamo dal Palazzo di Brera (via Brera, 28)
Si tratta di un edificio storico che ha un’origine particolare ma che oggi ospita tre “pezzi forti” del quartiere. Se è vero che una volta era la casa del collegio della Compagnia di Gesù, oggi abbraccia la Pinacoteca, la Biblioteca Nazionale Braidense l’Accademia di Belle Arti. All’interno il porticato su due livelli fa da perimetro al cortile interno, lo stesso cortile che vede sorgere al centro la copia in bronzo dell’opera di Antonio Canova ovvero il Napoleone Bonaparte. Infine ecco l’Osservatorio Astronomico costruito nel 700.
Impossibile non citare Palazzo Citterio (via Brera, 12)
Anche questo è un edificio storico che risale alla seconda metà del ‘700. Una realtà nobiliare che nel 1972 è diventata demanio dello stato, con nel destino la “trasformazione” in locali che accolgono tante esposizioni d’arte anche andando di pari passo con gli edifici circostanti, come la Pinacoteca e l’Accademia. Ad oggi, però, Palazzo Citterio è ancora chiuso nonostante si prepari a diventare un fulcro per l’arte contemporanea.
Presente la Chiesa di S. Maria del Carmine (Piazza del Carmine, 2)
Anche in questo caso si tratta di un monumento nobile, nato accanto al Castello, che merita la sua attenzione. Quando emerse, nel 1400, venne subito destinata all’ordine dei Carmelitani. Qualche secolo dopo, intorno al 1700, su riconosciuta come parrocchia territoriale milanese, oggi infatti è la parrocchia personale dei fedeli in lingua inglese.
Piccola ma caratteristica, vale la pena passare di qui.
Venendo invece alle strutture più commerciali ecco “Sette Cucina Urbana” (Via dell’Orso, 2).
Si tratta di una location parecchio frequentata soprattutto d’estate, anche e soprattutto perché gode di un dehors fresco, colorato, ricco di fiori e piante e proprio per questo amabile in tutta la sua semplicità. Sette Cucina Urbana fa da ristorante, caffetteria e lounge bar sfornando piatti tipici della tradizione lombarda dove non manca una buona dose di creatività.
Dalla freschezza al romanticismo, ecco Clotilde Brera (piazza San Marco, 6).
Anche in questo ristorante non manca la tradizione così come la fantasia dello chef, che rende ancora più uniche le pietanze. Per un risotto con l’ossobuco, per esempio, è un peccato mortale non passare di qui. A rendere l’atmosfera ancora più speciale, ci pensa la terrazza con le lucine vista piazza che accoglie i clienti con leggerezza ma senza mai essere banale.

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