Milano alza il volume: tutti i concerti del 2023.

Articolo di Mariella Lamonica.

Un anno ricco di live assolutamente imperdibili, Milano è pronta ad accogliere numerose star della musica internazionale e non solo. E voi avete già preso i biglietti?

Lo diciamo a bassa voce perché, in fondo, non si sa mai, ma l’era pandemica sembra definitivamente essere alle nostre spalle ed oltre un enorme sospiro di sollievo, ciò significa: tornare a fare “baldoria” dal vivo.

Ebbene sì, il 2023 si preannuncia essere l’anno di numerosi live dove potersi scatenare, poter ballare, poter cantare a squarciagola in presenza, accerchiati da folle e amici, o a pochi metri di distanza dal proprio idolo.

Ancora una volta Milano si presta a capitale della musica accogliendo nelle sue numerose strutture tanti big del panorama nazionale ed internazionale.

Il 2023 è l’anno delle novità ma anche dei tanto attesi ritorni, armatevi di carta e penna e segnate gli appuntamenti imperdibili.

Qui di seguito, mese per mese, ecco una lista di papabili concerti che è vietato farsi sfuggire.

Gennaio

Il primo mese dell’anno conta subito un appuntamento imperdibile ovvero il Venditti e De Gregori il 23 gennaio al teatro degli Arcimboldi. Stessa location per Achille Lauro che si esibirà invece, il 24 – 25 gennaio, giorno in cui andrà in scena ai Magazzini Generali la performance di Wallows.

Febbraio

Il mese più breve dell’anno è uno dei più intensi. Si parte con Mondo Marco il giorno 2 ai Magazzini Generali. Il 4 febbraio ritorna al Forum di Assago Michael Bublè, lo stesso forum ospiterà una settimana dopo (11 febbraio) Bring Me The Orizon. Di scena l’11 febbraio anche Gabry Ponte direttamemte al Fabrique, mentre nel giorno di San Valentino tocca a Bullet for my Valentine (Alcatraz). Ha scelto il “giorno dell’amore” Achille Lauro per bissare al Teatro degli Arcimboldi, mentre ventiquattro ore dopo spalancherà le porte a Jethro Tull. Sale l’attesa per gli Aqua che il 18 febbraio invaderanno Assago, mentre il 25 febbraio torna a Milano Fabio Concato presso il Teatro Lirico Giorgio Gaber.

Marzo

Lista lunghissima anche nel mese di marzo. Il 2 si esibiranno sia Lizzo (Forum di Assago), sia Nesli (Magazzini Generali). Al Teatro Lirico Giorgio Gaber sbarca anche Ermal Meta (6,7 marzo), mentre l’8 marzo Le Vibrazioni terranno banco al Fabrique. Stesso giorno ma destinazione diversa (Forum di Assago) per l’amatissimo Lewis Capaldi. Un tuffo nel passato, ma nemmeno troppo, con Gianni Morandi e Massimo Ranieri: il primo si prenderà il Forum il 12 marzo, il secondo salirà sul palco del Teatro Gaber il 13.

Torna ad incantare Milano anche Eros Ramazzotti che il 14, 15, 17 marzo farà registrare sicuramente un Sold Out in quel di Assago. Ma la location, tra le più amate e richieste, ha in serbo ancora tante altre sorprese, vedi Salmo il 20 marzo, Ernia il 22-23 marzo e Rogers Water sul finire del mese (27, 28, 31 marzo). Vietato dimenticarsi di Francesca Michielin al Gaber il 20 e 21 marzo, così come Elio canta Jannacci nei giorni 29 e 30.

Aprile

È già tutto sold out per il fenomeno Maneskin che il 3, 4 e 6 aprile faranno scatenare ancora una volta il Forum di Assago, mentre Fabrizio Moro, il giorno 7, proverà a rubare la scena al Teatro degli Arcimboldi. Grande ritorno anche quello di Patty Pravo di scena l’11 aprile al Teatro Nazionale Chebanca! Dopo il successone dello scarso anno negli stadi Max Pezzali ha ancora energia da vendere e lo dimostrerà il 17 e 18 aprile al Forum. Tra i tanti ritorni c’è anche quello di Niccolò Fabi agli Arcimboldi (18 aprile). Birdy 20 aprile (Fabrique), Diodato 20 aprile (Alcatraz) e l’esordio di Lazza ad Assago il 29 ed il 30 completano il quarto mese dell’anno.

Maggio

Tante date imperdibili anche nel mese di maggio.

È già sold out la doppia tappa di Maclemore in calendario il 3, 4 maggio all’Alcatraz, e sold out ancora una volta i Maneskin che il 5 maggio replicheranno sempre ad Assago. Di mezzo (4 maggio) c’è Baby K di scena ai Magazzini Generali.

Debutto assoluto al Forum anche per Tananai (8 maggio), nella stessa sera, e quella seguente, tocca agli attesissimi Baustelle (Alcatraz). Il 10 maggio al Fabrique sarà la volta dei Tokyo Hotel, il 12 Yes sul palco del Teatro del Verme. Stessa data anche l’eclettica Elodie in quel di Assago che il mese di maggio lo completa con altri due spettacoli imperdibili: Articolo 31 (18, 19 maggio) e Peter Gabriel (21 maggio). Dopo il ritorno a Sanremo torneranno ad esibirsi dal vivo anche Paola e Chiara (13 maggio, Fabrique).

Giugno

È tempo di stadi. Dopo anni di attesa infinita ecco Tiziano Ferro che si prenderà San Siro il 15, 17 e 18 giugno anticipando così l’altro grande evento del 2023 ovvero i Coldplay nella scala del calcio (25, 26, 28, 29 giugno). Nel mezzo all’Ippodromo Snai ecco Motley Crue e Def Leppard.

Luglio

Altro mese estivo pieno zeppo di live. Nell’ordine a San Siro andranno in scena: 5 luglio Ligabue, 8 luglio Marco Mengoni, 11, 12 luglio Pinguini Tattici Nucleari, 14 luglio Depeche Mode, 17, 18 luglio Ultimo, 20 luglio Blanco, 22 luglio Muse, 24, 25 Maneskin.

Ottobre

Agosto e settembre si preannunciano come mesi di riposo (almeno per il momento), si torna in pista ad ottobre con Francesco Renga al Teatro degli Arcimboldi (1 ottobre), Blind Guardian all’Alcatraz (3 ottobre) e Hauser al Forum di Assago (18 ottobre).

Consigli utili

Alcune note da tenere bene a mente riguardano le informazioni logistiche per organizzarsi al meglio in vista degli eventi. È importante comprare sempre biglietti tramite i canali ufficiali ma soprattutto utilizzare i suddetti per non perdersi alcun aggiornamento, spostamenti di date in primis.

Per tutto il resto scatenatevi e…buona musica.

Monumenti milanesi: Casa Verdi, il palazzo dove riposano i musicisti anziani indigenti.

Casa Verdi è una casa di riposo per cantanti e musicisti che abbiano compiuto 65 anni di età, fondata da Giuseppe Verdi il 16 dicembre 1899 e situata a Milano in piazza Buonarroti 29. La Casa è di proprietà della Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi alla quale il Maestro ne fece dono prima della morte.

La mia opera più bella”. Così il Maestro definì il grande complesso.

La Casa di riposo per musicisti fu fatta costruire appositamente “per accogliere vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio. Poveri e cari compagni di una vita”.

L’ammissione degli ospiti è deliberata dal Consiglio, avuto riguardo all’età, ai bisogni e ai meriti artistici”. La struttura venne eretta in stile neogotico dall’architetto Camillo Boito, fratello del celebre musicista Arrigo, amico del Maestro Verdi. Nella cripta annessa alla Casa riposano lo stesso Verdi e la seconda moglie Giuseppina Strepponi.

Dal 1998 la Fondazione, per realizzare l’integrazione tra musicisti di diverse generazioni, ha provveduto a estendere la sua ospitalità, oltre che ai musicisti più anziani, anche ai giovani studenti di musica che siano meritevoli e bisognosi e che frequentino scuole di musica riconosciute nella città di Milano. La Casa è visitabile, con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano.

A Milano sanno tutti dov’è Casa Verdi. Chi non lo sa, è uno che viene da fuori, e se lo chiede a un passante, riceve pronta risposta. Ma non tutti sanno che fu proprio Verdi a volerla.

Come riporta Città Metropolitana, nel 1889 Verdi, da sempre attento alle questioni sociali e civili — l’anno prima aveva inaugurato, finanziandolo personalmente, l’ospedale di Villanova d’Arda —, decise di dedicare gran parte delle sue energie e dei suoi averi nella realizzazione di una vera e propria Casa — non un ricovero o un ospizio, termini e concetti assolutamente respinti dall’artista — per i colleghi meno fortunati. Al tempo, infatti, non esistevano pensioni e sovvenzioni ed un artista, terminata la carriera, si trovava spesso in condizioni precarie se non addirittura disperate. Da qui l’idea di una struttura moderna e decorosa che permettesse agli anziani musicisti una vecchiaia serena e protetta: una novità assoluta per il tempo.

Dal 1998 la Fondazione, per realizzare l’integrazione tra musicisti di diverse generazioni, ha provveduto a estendere la sua ospitalità, oltre che ai musicisti più anziani, anche ai giovani studenti di musica che siano meritevoli e bisognosi e che frequentino scuole di musica riconosciute nella città di Milano. La Casa è visitabile, con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano.

Nel 1889 egli scrisse all’editore milanese Giulio Ricordi che aveva acquistato un grande appezzamento di terra incolta a Milano, fuori porta Magenta, dove aveva intenzione di erigere la casa di riposo. Egli annunciò dunque la propria intenzione a partire dal 1891 con un’intervista alla Gazzetta musicale Milano.

La costruzione non iniziò però che nel 1896 anche se Verdi e la moglie Giuseppina incontrarono diverse volte l’architetto per rivedere insieme il progetto e migliorarlo sempre più. Nel 1895 Verdi fece testamento e stabilì che i proventi delle sue opere sarebbero serviti per pagare l’erezione della casa dopo la sua morte. La struttura venne completata nel 1899, ma Verdi per non apparire vanaglorioso non volle che alcun musicista vi mettesse piede sino al giorno della sua morte, avvenuta poi nel 1901.
I primi ospiti giunsero nella struttura il 10 ottobre 1902 (data dell’89º genetliaco del Maestro) e da allora Casa Verdi ha accolto circa mille artisti negli ultimi anni della loro vita.

Giuseppe Verdi è sepolto (non tutti lo sanno) nella cappella della casa, accanto alla moglie Giuseppina Strepponi.
Una visita a Casa Verdi è un’esperienza irripetibile. Ci si immerge nei ricordi di una residenza che ha mille vite da raccontare: non solo quella di Giuseppe Verdi e sua moglie con i loro oggetti personali, gli arredi, le collezioni d’arte e le rispettive tombe, ma anche quelle di tutti gli ospiti che qui hanno vissuto in oltre un secolo di storia.

La cripta di Verdi è visitabile dalle 8.30 alle 18.00.

Le Sale museali e il Salone d’Onore sono visitabili solo su prenotazione da parte di gruppi di visitatori.

Non è richiesto un ingresso a pagamento, ma è gradita un’offerta.