Lo sapevate? A Milano Mozart ebbe i suoi primi successi come compositore d’opera

Sommando i suoi diversi soggiorni, il grandissimo compositore Wolfgang Amadeus Mozart trascorse a Milano quasi un anno della sua breve vita, tra il 1770 e l’inizio del 1773: era solo un ragazzo, ma un ragazzo prodigio, e proprio nella città lombarda divenne operista, incontrò personalità musicali del tempo come Hasse e Sammartini, e lavorò con Giuseppe Parini.
Lo sapevate? A Milano Mozart ebbe i suoi primi successi come compositore d’opera.
Sommando i suoi diversi soggiorni, il grandissimo compositore Wolfgang Amadeus Mozart trascorse a Milano quasi un anno della sua breve vita, tra il 1770 e l’inizio del 1773: era solo un ragazzo, ma un ragazzo prodigio, e proprio nella città lombarda divenne operista, incontrò personalità musicali del tempo come Hasse e Sammartini, e lavorò con Giuseppe Parini.
Wolfgang Amadeus Mozart, genio indiscusso nel campo della musica, fu avviato alla musica dal padre Leopold, violinista e ottimo musicista, che impose prestissimo al figlio una severa educazione musicale e lo propose, viaggiando per tutta l‘Europa, come bambino prodigio.
Come riporta National Geographic, Armando Torno ha raccontato questa parentesi del musicista nel suo piccolo, prezioso libro Mozart a Milano. Un racconto, un saggio (La Vita Felice, Milano, 1996).
Il giovanissimo Wolfgang arrivò a Milano per la prima volta il 23 gennaio 1770.
Quelli erano gli anni della Milano dei Verri, dei Beccaria, dei Parini. Qui Mozart scrisse la sua prima opera lirica, Mitridate, re di Ponto, compose l’Ascanio in Alba su libretto di Giuseppe Parini e Lucio Silla.
Mozart era accompagnato, come sempre, dal padre Leopold. Erano stati invitati a Milano da Carlo Giuseppe di Firmian, ministro plenipotenziario austriaco, uomo colto e attivo, protettore di artisti, tra i quali Giuseppe Parini. Gli ospiti furono invitati alla residenza di Firmian, palazzo Melzi, poi distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. L’invito si rivela di fatto un esame per il giovane Amadeus: c’è anche Giovan Battista Sammartini, una delle massime autorità del tempo, invitato probabilmente per valutare le capacità del giovanissimo compositore. L’esame si conclude con un pieno successo: a Mozart viene commissionata un’opera per il Teatro Ducale della città annesso a Palazzo Reale (La Scala non esiste ancora: nel 1788 verrà demolita la chiesa di Santa Maria alla Scala per far posto al teatro, dopo che il Ducale era andato distrutto in un incendio). Il contratto con l’impresario del Teatro Ducale, Federico Castiglione, viene siglato il 12 marzo: il compenso è di cento gigliati, una discreta somma per l’epoca. Mozart fu ospitato nella Canonica della Basilica di san Marco nel suo primo soggiorno a Milano, appena quattordicenne. Suonò l’organo della chiesa che risale al 1506 ed è il più grande in Lombardia (ora in restauro).
Mozart frequentava spesso anche il salotto del primo palazzo dei Serbelloni in Largo corsia dei Servi, antecedente a quello odierno di corso Venezia e ora non più esistente. Mozart inoltre eseguì diverse sue opere e diresse una Messa nella chiesa di Santa Maria del Carmine, riscuotendo grande successo. Un’altra delle chiese frequentate da Mozart fu san Fedele, dove pare abbia eseguito musica sacra: si ipotizza la Cantata della Passione. Uno dei luoghi preferiti da Mozart era la chiesa di Sant’Antonio Abate dove spesso suonava. Suonò qui per la prima volta Exsultate jubilate. L’organo da lui suonato è ancora intatto, restaurato e si può ammirare all’interno della chiesa. All’interno del Museo degli Strumenti Musicali nel Castello Sforzesco è conservata una spinetta che si ipotizza sia stata suonata da Mozart in uno dei salotti milanesi da lui frequentati.
Padre e figlio lasciano Milano per un viaggio che li porterà a Lodi, Parma e Bologna, accompagnati da lettere di presentazione di Firmian.
Il 18 ottobre Wolfgang e Leopold tornano a Milano per onorare il contratto con il Teatro Ducale. L’astro nascente della musica è oggetto di molte invidie e il padre Leopold riferisce in una lettera di un complotto tentato per boicottare la riuscita dell’opera. Senza riuscirci. Il 26 dicembre l’opera Mitridate Re di Ponto debutta con grande successo, aprendo la stagione: seguono una ventina di repliche (dopo le quali bisognerà attendere addirittura il 1971 per riascoltare questo lavoro giovanile di Mozart). C’è anche una testimonianza diretta, un articolo di Giuseppe Parini uscito su La Gazzetta di Milano del gennaio 1771. Uno dei palazzi nobili più frequentati da Mozart fu palazzo Clerici, dove suonò in particolare in occasione dell’inaugurazione della sala della musica.
Il 21 agosto 1772 Leopold e Amadeus sono di nuovo a Milano, dopo un soggiorno a Venezia e un periodo a Salisburgo. Stavolta gli è stata commissionata la musica per le nozze dell’arciduca Ferdinando, e l’incarico viene direttamente dall’imperatrice Maria Teresa, consigliata da Firmian. L’opera che Mozart comporrà si intitola Ascanio in Alba e il libretto è di Giuseppe Parini. Per le nozze dell’arciduca è prevista anche un’altra rappresentazione: il Ruggero di Johann A. Hasse, su testo di Metastasio. Le nozze vengono celebrate il 15 ottobre, il 16 va in scena l’opera di Hasse e il 17 l’Ascanio in Alba, con grande successo stando ai resoconti di Leopold nelle lettere.
I Mozart rimarranno al di fuori della vita cittadina, limitandosi agli incontri di palazzo. Non familiarizzeranno mai con il cosiddetto “illuminismo lombardo”, anche se si troveranno a lavorarci a fianco. E la noncuranza è naturalmente reciproca. Il 5 dicembre padre e figlio lasciano Milano.
L’ultimo viaggio in Italia dei Mozart va dall’ottobre 1772 al marzo 1773. Il 4 novembre, sono di nuovo Milano e alloggiano vicino al Duomo, nei pressi del Teatro Ducale. La nuova opera che il giovane Amadeus si è impegnato a comporre è Lucio Silla. L’opera fu, ancora una volta, un successo. La Gazzetta di Milano si dimostra nuovamente fredda e non riportò il nome dell’autore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA