Lo sapevate? La prima centrale termoelettrica d’Italia fu costruita a Milano

Nel 1883 in via Santa Radegonda entrò in funzione la prima centrale elettrica d'Italia. Oggi una targa al confine tra La Rinascente di Piazza Duomo e il Cinema Odeon ricorda una data importante per il progresso tecnologico: a capodanno del 1884 fu illuminata l’intera La Scala.
Lo sapevate? La prima centrale termoelettrica d’Italia fu costruita a Milano.
Nel 1883 in via Santa Radegonda entrò in funzione la prima centrale elettrica d’Italia. Oggi una targa al confine tra La Rinascente di Piazza Duomo e il Cinema Odeon ricorda una data importante per il progresso tecnologico: a capodanno del 1884 fu illuminata l’intera La Scala.
Gli autori furono Giuseppe Colombo, professore di geometria e meccanica alla scuola di arti e mestieri di Milano, e Giovanni Battista Pirelli che dopo la laurea al Politecnico di Milano si convinse che “l’elettricità sia importante proprio perché può essere applicata alla pratica e all’industria” e fondò nel 1772 la G.B. Pirelli e C..
La Centrale Santa Radegonda, costruita a Milano ed inaugurata il 28 giugno 1883 su progetto di Giuseppe Colombo, è stata la prima centrale termoelettrica italiana e la prima dell’Europa continentale, dopo le centrali di Holborn a Londra (giugno 1882) e di Pearl Street a Manhattan (settembre 1882).
Con il sistema Edison a corrente continua dava energia per l’illuminazione elettrica di esercizi commerciali nelle vicinanze di Piazza del Duomo – tra i quali il Caffè Biffi ed i magazzini Bocconi (oggi La Rinascente) – del Teatro Manzoni in piazza San Fedele e, dalla fine del 1883, del Teatro alla Scala.
La Centrale fu commissionata e finanziata dal “Comitato promotore per le applicazioni dell’energia elettrica in Italia”. La Banca Generale, socia del Comitato, acquistò e mise a disposizione il vecchio teatro di via Santa Radegonda che venne demolito. Al suo posto fu costruita una nuova palazzina. La centrale aveva accesso da Via Santa Radegonda (da qui il nome) ed affaccio sulla parallela Via Agnello, in prossimità dell’abside del Duomo.
Venne demolita nel 1926 per costruire il cinema Odeon.
La palazzina era a pianta rettangolare su tre piani ognuno con un unico locale di 12,50 x 48 m. Le macchine elettriche furono poste nel seminterrato a circa 2 m sotto il piano stradale, mentre i generatori di vapore erano al piano rialzato e l’ultimo piano fungeva da magazzino. Inizialmente furono installate solo tre macchine che divennero quattro non appena l’impianto fu avviato e potenziate a sei quando nella seconda metà del 1883 venne preparata l’illuminazione della Scala.
All’inaugurazione la centrale permise l’accensione di luci in tutta la zona del centro oltre che l’impiego di un’illuminazione speciale per la Gioconda di Ponchielli di scena alla Scala.
La centrale non fu accolta molto bene dalla popolazione. Le comprensibili reazioni dei milanesi di allora, furono piuttosto indignate, quando quella ciminiera cominciò a espellere i fumi del carbone, bruciato per far girare le imponenti turbine Jumbo. Senza contare che in occasione dell’edificazione in via Santa Radegonda, a due passi dall’abside del Duomo, fu allestita una ciminiera in mattoni di ben 52 m di altezza, che faceva parte della centrale.
I più scettici furono conquistati quando i primi grandi edifici furono completamente illuminati.
L’evoluzione tecnologica, nel corso dei primi decenni del nuovo secolo, comportò, nel 1926, la dismissione degli impianti di via Santa Radegonda. La centrale venne demolita ed al suo posto, sorse l’attuale cinema multisala Odeon.
Percorrendo oggi via Santa Radegonda (nota ai milanesi come la via del Luini – Forno dal 1888)è possibile individurae la lapide commemorativa posta, nel centenario della costruzione, a ricordo di questa ‘gloriosa’ Centrale.

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