La Cupola del Brunelleschi: alcune curiosità che non tutti conoscono su questa meraviglia fiorentina

Cinque curiosità su questo capolavoro del Rinascimento e simbolo della città di Firenze
Nel cuore di Firenze, tra i tetti rossi e le strade cariche di storia, svetta maestosa una delle meraviglie architettoniche più straordinarie del mondo: la Cupola di Santa Maria del Fiore, opera geniale di Filippo Brunelleschi. Capolavoro del Rinascimento e simbolo della città, la cupola continua ancora oggi ad affascinare studiosi, architetti e turisti da ogni parte del globo, per la sua bellezza e per i segreti che ancora racchiude.
Quando, all’inizio del Quattrocento, si pose il problema di coprire il gigantesco tamburo ottagonale del Duomo di Firenze, nessuno sapeva come fare. Nessuno, tranne Filippo Brunelleschi. Senza l’uso di centine in legno (impalcature temporanee), e senza precedenti da seguire, Brunelleschi ideò una tecnica rivoluzionaria: una doppia calotta autoportante, costruita con una struttura a “spina di pesce” che distribuiva il peso verso il basso, evitando il collasso durante la costruzione.
La sua cupola è la sintesi perfetta tra arte, scienza e fede, e rappresenta lo spirito rinascimentale che ha cambiato il volto dell’Europa. Ancora oggi, salire i suoi 463 gradini e ammirare Firenze dall’alto regala un’emozione difficile da descrivere: è come toccare con mano il genio umano.

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