Il mistero del Sasso di Dante: una storia nascosta nella Piazza del Duomo
Nella vivace piazza del Duomo di Firenze, tra i turisti affollati e i negozi che vendono souvenir, si cela un tesoro poco conosciuto: una lastra di marmo con la scritta “Sasso di Dante”. Un’iscrizione intrigante che fa nascere domande sulla
Nella vivace piazza del Duomo di Firenze, tra i turisti affollati e i negozi che vendono souvenir, si cela un tesoro poco conosciuto: una lastra di marmo con la scritta “Sasso di Dante”. Un’iscrizione intrigante che fa nascere domande sulla sua origine e il suo significato. Ma il mistero non finisce qui. Esplorando meglio la zona, si scopre un’altra sorpresa: alla destra dell’abside del Duomo, in Piazza delle Pallottole, si trova un grosso masso identificato da una targa come “i’vero Sasso di Dante”. Ma cosa rappresenta veramente questo sasso e perché è legato al celebre poeta?
La storia che avvolge questo sasso è avvolta nel velo della leggenda e della tradizione popolare. Si narra che Dante Alighieri stesso fosse solito sostare su questo masso per osservare i lavori di costruzione della maestosa Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Come un moderno “Umarell” ante litteram, Dante si sarebbe seduto lì, osservando con curiosità e interesse l’evolversi delle opere.
Ma c’è di più. Secondo la leggenda tramandata di generazione in generazione, un giorno un passante incuriosito si avvicinò a Dante e gli chiese quale fosse il suo cibo preferito. La risposta del poeta non si fece attendere: “l’ovo”. Un anno dopo, lo stesso passante ritornò nello stesso luogo e rivolse di nuovo la stessa domanda al poeta: “co’ icchè?”. E Dante, famoso per la sua straordinaria memoria, rispose prontamente: “co i’ sale!”.
Questa storia, sebbene leggendaria, ci offre uno spaccato affascinante della vita quotidiana nel medioevo fiorentino e dell’atmosfera vibrante che circondava la costruzione del Duomo. Il fatto che un sasso possa essere diventato simbolo di un incontro così pittoresco e della memoria di uno dei più grandi poeti della storia è affascinante.
Oltre alla dimensione leggendaria, il “Sasso di Dante” potrebbe anche aver avuto un significato più pratico e simbolico. Potrebbe essere stato un luogo di riflessione per Dante, un poeta profondo e filosofo, immerso nel tumulto della Firenze medievale. La presenza di questo sasso oggi, con la sua targa commemorativa, ci invita a riflettere sulla connessione tra la storia, la letteratura e la città stessa.
In un mondo in cui il tempo sembra scorrere sempre più veloce e il passato rischia di essere dimenticato, è importante conservare e celebrare queste piccole testimonianze del nostro patrimonio culturale. Il “Sasso di Dante” e la sua storia ci ricordano che ogni pietra, ogni angolo della città nasconde una storia da raccontare, una storia che ci parla del nostro passato e ci guida nel presente.
Che sia solo una leggenda o un ricordo tangibile di un incontro tra un passante curioso e il sommo poeta, il “Sasso di Dante” rimane un elemento intrigante nella trama della storia di Firenze e della sua gente, un’ulteriore testimonianza della bellezza e della complessità della nostra città e della nostra cultura.
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