Nel cuore di Borgo Ognissanti a Firenze, presso il numero civico 12, sorge un edificio seicentesco che cela una delle più straordinarie e misteriose anomalie architettoniche della città: il Balcone al Rovescio. Questa singolare struttura, inserita sulla torre di Santa Maria Maggiore, è diventata nel tempo un simbolo di curiosità e di fascino per gli abitanti del quartiere e i visitatori di passaggio.
La particolarità del Balcone al Rovescio risiede nella sua costruzione ribaltata, con i mensoloni di sostegno del terrazzo e i balaustri disposti in modo apparentemente invertito rispetto alla norma. Come descritto dall’Illustratore Fiorentino, “cotesta terrazza ha tutte le sue parti costruttive e decorative collocate nel senso inverso a quello normale”, con le mensole di sostegno che presentano la parte inferiore, destinata a servire di appoggio, addossata al terrazzo e i pilastrini del parapetto capovolti.
La spiegazione di questa stravaganza architettonica è avvolta nel mistero, alimentato da una bizzarra leggenda burocratica che si ricollega alle restrizioni imposte a Firenze fin dai tempi del duca Alessandro de’ Medici nel 1533. Secondo la tradizione, il proprietario dell’edificio, presumibilmente il celebre pittore rinascimentale Domenico Baldovinetti, avrebbe chiesto l’autorizzazione per costruire il balcone al duca, il quale, in un momento di ironia o di fraintendimento, avrebbe risposto “Sì, alla rovescia”, negando così il permesso ma consentendo al proprietario di interpretare alla lettera la disposizione.
Nonostante i contorni di questa vicenda siano avvolti nell’incertezza e non siano suffragati da documenti certi, l’edificio che ospita il Balcone al Rovescio presenta comunque caratteristiche tipicamente seicentesche. Risalente al periodo successivo alla dominazione ducale di Alessandro de’ Medici, l’edificio è stato proprietà dei Baldovinetti fino al 1691, quando fu venduto ai Cappelli, che ne mantennero la proprietà fino al 1807.
Oltre alla sua storia avvolta nel mistero, il Balcone al Rovescio rappresenta un esempio unico di creatività e ribellione artistica, un monumento alla libertà di espressione e all’individualità umana. Oggi, questa singolare struttura continua a incantare e a stupire i visitatori di Firenze, offrendo loro un’occasione unica di riflessione sulla complessità e la bellezza dell’arte e dell’architettura.