Non ci sono quartieri romantici o Torre Eiffel, né tanto meno cattedrali gotiche e passeggiate lungo la Senna. Nessuna somiglianza con la città degli innamorati, Quartucciu alla fine del Settecento si meritò questo soprannome (allora dispregiativo) per una questione storica
Vista da fuori ha il suo fascino: stile architettonico quasi nobiliare e un ampio giardino. E in effetti ha il suo perché, ma per anni nessuno ha mai voluto saperne di andare ad abitarci; è rimasta sfitta per tanto tempo, tranne brevi
La Sardegna custodisce il segreto della pasta più rara del mondo. Si chiama Filindeu, i fili di dio. Solo poche mani esperte ancora riescono a produrre questi delicati e sottili fili intrecciati di semola di grano duro. La nuorese Paola
Lo sapevate? A Settimo San Pietro esiste un tempio a pozzo di epoca nuragica (1200 a.C.) profondo più di venti metri. Cuccuru Nuraxi è il nome di un colle che si trova nelle campagne di Settimo. Sulla cima del colle
“Cagliaritano africano”, “Sassarese impiccababbu”: questi sono solo alcuni degli appellativi tipici della rivalità tra il capoluogo e Sassari. Sui muri di entrambe le città compaiono scritte ingiuriose che vanno ben al di là dello sfottò calcistico. Questa rivalità non è, dunque,
Lo sapevate? Antioco, santo molto venerato in Sardegna, era africano e arrivò dalla Mauritania. Antioco è il “Santo che viene dal mare”, arrivò dalla Mauritania Cesarea (zona del Nord Africa che comprende Algeria e Marocco) durante il periodo dell’impero romano
Nel 1893, alla fine di novembre, “Un terribile ciclone”, così lo definivano le cronache del tempo, si abbatté su Cagliari e il Campidano. La pioggia torrenziale cominciò a cadere alle prime ore della notte del 28 novembre e non cessò
Nei primi anni del XVII secolo, l’Arcivescovo Desquivel fece sopraelevare il presbiterio per far scavare una finta cripta dedicata alle reliquie dei Martiri, a San Saturno e a San Lucifero. Il soffitto, voltato a botte ribassata, è decorato con ben
L’origine del nome del luogo deriva da una leggenda, secondo la quale i diavoli, ammaliati dalla bellezza del Golfo di Cagliari cercarono di impossessarsene. Dio mandò i suoi angeli prediletti, guidati dall’Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e i suoi compagni.
La “Decima Musa”, l’arte del secolo, non risparmiò nemmeno Grazia Deledda. Nel 1916, il regista Febo Mari propose a Grazia Deledda di utilizzare “Cenere” il suo romanzo del 1904, come soggetto per un film. La scrittrice sarda era già famosa,