Dopo il ritrovamento di un simil maremmano morto in Ogliastra pochi giorni fa, un nuovo caso di crudeltà animale scuote la Sardegna. Stavolta la vittima è un cane rinvenuto nelle campagne di Villacidro, in condizioni disperate. La povera creatura ha vagato per giorni con un cavo conficcato nella pancia, una vera e propria tortura inflitta da mani senza scrupoli.
Secondo il veterinario che sta tentando di salvarlo, si tratta di un cavo utilizzato per la cattura dei cinghiali, una trappola artigianale realizzata con del filo di ferro, spesso impiegata dai bracconieri. Una pratica brutale e illegale che continua a mietere vittime innocenti, provocando sofferenze atroci.
Nonostante gli sforzi dei soccorritori, il destino del cane resta incerto, e con ogni probabilità il responsabile di questa barbarie non sarà mai identificato né punito. Un episodio che riaccende l’attenzione sull’odioso fenomeno del bracconaggio e sull’urgente necessità di azioni più incisive per contrastarlo.