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Airone: la storia e il sogno della prima compagnia aerea sarda

airone, la prima compagnia aerea sarda

Nel silenzio dell’aeroporto di Monserrato, il 15 aprile 1947, il ronzio dei motori di un trimotore Fiat G.12L segnava un momento storico per la Sardegna: il decollo della prima compagnia aerea sarda, l’Airone Compagnia Trasporti Aerei. Era un sogno che prendeva il volo, un ponte tra l’isola e il continente, un simbolo di speranza per un territorio che, nel difficile dopoguerra, cercava di riconquistare il proprio posto nel mondo.

Foto Beni Culturali

L’idea di una compagnia aerea tutta sarda era nata nel 1944, quando un gruppo di imprenditori locali aveva deciso di colmare il vuoto lasciato dal conflitto, creando collegamenti aerei veloci tra la Sardegna e il resto d’Italia. Il nome scelto, Airone, evocava l’eleganza dei grandi uccelli che popolavano le acque dello stagno di Molentargius, a due passi dall’aeroporto di Cagliari-Elmas.

Ma trasformare un sogno in realtà non era semplice: ci vollero due anni per ottenere i permessi, reperire i finanziamenti e soprattutto acquistare gli aerei. La flotta iniziale era composta da quattro Fiat G.12L, trimotori da 22 passeggeri, nati per il trasporto militare e adattati all’aviazione civile. Alla fine del 1946, il capitale sociale ammontava a 25 milioni di lire, una cifra importante per l’epoca, segno di un progetto ambizioso e ben strutturato.

Un trimotore – Foto Aeroclub Modena

Il 14 aprile 1947, il primo volo Airone decollò dall’aeroporto di Cagliari-Elmas con destinazione Alghero e Roma, segnando ufficialmente l’inizio delle operazioni. Nei giorni successivi, vennero attivate anche le rotte per Milano-Linate, Torino, Napoli e Palermo, offrendo ai sardi nuove possibilità di viaggio e connessione con il resto della penisola.

I passeggeri che salivano a bordo dei G.12L vivevano un’esperienza straordinaria: per molti, era la prima volta in volo. Immaginate l’emozione di chi, seduto accanto al finestrino, vedeva scomparire sotto di sé le coste dell’isola, per poi sorvolare le acque blu del Tirreno e atterrare nella frenetica Roma o nella sofisticata Milano.

Nonostante il successo iniziale, il percorso di Airone non fu privo di ostacoli. I Fiat G.12L, seppur subito disponibili, si rivelarono poco affidabili: i loro motori erano obsoleti e soggetti a continue avarie, causando ritardi e difficoltà operative. Nel 1950, per migliorare le prestazioni, vennero installati i più potenti motori Pratt & Whitney R-1830 da 1.215 CV, che aumentarono l’affidabilità degli aerei.

Ma le difficoltà non erano solo tecniche. Il potenziale di traffico era stato sovrastimato, i voli erano esclusivamente nazionali, senza collegamenti con l’estero, e la Sardegna rimaneva geograficamente distante dai grandi hub di traffico dell’epoca. La giovane compagnia si trovò così a dover affrontare sfide economiche sempre più complesse.

Nel 1949, la situazione portò a una decisione inevitabile: Airone si fuse con altre compagnie italiane del dopoguerra per creare ALI – Flotte Riunite. Fu un processo graduale, articolato in tre fasi: l’integrazione di flotte e personale iniziò il 1º gennaio, la gestione unificata dei voli il 1º marzo, e il 27 agosto nacque ufficialmente la nuova compagnia.

Fu la fine dell’Airone, ma il suo spirito pionieristico non andò perduto. La compagnia aveva aperto la strada per lo sviluppo dell’aviazione commerciale in Sardegna, dimostrando che l’isola poteva essere protagonista nei cieli italiani.

Oggi, la storia di Airone resta un capitolo affascinante dell’aviazione italiana e sarda. È la storia di un’isola che, appena uscita dalla guerra, ha saputo guardare oltre il mare e puntare al cielo. Il sogno di quei primi pionieri dell’aria continua a vivere ogni volta che un aereo decolla da Cagliari, trasportando con sé lo stesso desiderio di connessione, libertà e progresso.

 

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