Cosa c’è di più atroce? Scegliere di non sterilizzare una cagna oppure strappare i cuccioli appena nati a una madre (adesso anche lei in profondo stato di sofferenza) e abbandonarli come stracci vecchi? Questa è una domanda che andrebbe fatta a chiunque decida, per scelta, di non sterlizzare. Domenica i volontari del rifugio I Fratelli Minori di Olbia si sono ritrovati di fronte all’ennesimo abbandono: dieci cuccioli appena nati, con ancora il cordone ombelicale attaccato, uno di loro è morto e gli altri sono in precarie condizioni di salute.
Il loro pianto disperato ha attirato un ciclista che ha subito chiamato la polizia locale. “Purtroppo si è sentito rispondere che la domenica il canile di zona è chiuso. Non sapendo cosa fare ci ha contattati e così i piccoli sono arrivati al rifugio”, racconta Cosetta Prontu, responsabile della struttura. “Vorremmo dire tante cose, verso tutti, ma non servirebbe a nulla. Ci chiediamo dove sia finita l’umanità e come si possa essere così malvagi. Non si sterilizza per scelta personale ma si strappano i figli ad una madre buttandoli a morire e lasciando lei nella disperazione più totale, col seno gonfio e dolorante insieme al suo piccolo cuore di mamma”.
“Cerchiamo una balia, forniamo tutto noi. Se desiderate aiutarci abbiamo bisogno di traversine”. I cuccioli adesso devono essere svezzati e una volta autonomi verranno proposti in adozione.
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LIDA Sez. Olbia – rifugio I Fratelli Minori
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