Oggi Settimo San Pietro festeggia un traguardo straordinario per una delle sue cittadine più amate: Tzia Giovanna Medda, che oggi spegne la bellezza di 100 candeline.

Questo giorno non è solo un’occasione per celebrare un secolo di vita, ma anche per onorare l’incredibile eredità di una donna che ha segnato profondamente le vite di coloro che le sono stati vicini.

Nata il 15 marzo 1924, Tzia Giovanna ha attraversato un secolo di storia. Cresciuta in una comunità  accogliente, ha imparato fin da giovane il valore dell’unità familiare e della solidarietà.

Una delle caratteristiche più sorprendenti della vita di Tzia Giovanna è il suo ruolo come matriarca di una famiglia numerosa e affettuosa. Con quattro figli, undici nipoti e tredici pronipoti, la sua casa è sempre stata piena di amore.

Anche in questa occasione speciale, non possiamo fare a meno di ringraziare Pierino Vargiu e sua moglie Angela, ambasciatori dei centenari in Sardegna, per aver condiviso la storia straordinaria di Tzia Giovanna con noi.

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La Sardegna, si sa, ha una grande tradizione nella produzione dei coltelli. “Sa leppa” – questo il nome comune – è un oggetto che ogni sardo che si rispetti possiede e usa per affettare le migliori prelibatezze nostrane.

I paesi con maggiore tradizione nella produzione sono senza dubbio Pattada, Santu Lussurgiu e Arbus. Quello che molti non sanno è che in quest’ultimo comune si trova il coltello più pesante, e fino a pochi anni fa anche più grande, del mondo.

Il merito è tutto di un grande amante ed esperto di coltelli del posto, Paolo Pusceddu, che proprio ad Arbus ha dato vita al “Museo del coltello”, dove sono custodite tutte le arburesi più belle. L'”Arburesa” più grande si trova al centro di questo museo ed è stata costruita da Pusceddu negli anni ’90. È lunga 4,85 metri e pesa la bellezza di 295 chili.

Nel 1996 è entrata nel Guinnes dei primati come il coltello a serramanico più grande e pesante del mondo, ma da qualche anno il primato del più grande (ma non del più pesante) è stato “scippato” da un altro coltello sardo, la “Pattadesa” di 5,65 metri costruita dall’artigiano gallurese Gianmario Tedde.