Niente limiti nella Sindrome di Down. Parla Samuele, uno dei campioni degli Insuperabili: «Lo sport fa conoscere nuovi amici»
«In famiglia non lo abbiamo mai considerato diverso ma…» racconta la mamma «persona con tempi diversi: ha ottenuto sempre buoni risultati e ha imparato ad essere sempre più indipendente.» La parola a Samuele, empatico, talentuoso e pieno di energia
Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.
Ora conosciamoli uno per uno.
«La passione per lo sport nasce quando ero piccolo,» racconta Samuele Vargiu, campione degli Insuperabili. «Il nuoto è arrivato quando frequentavo la scuola materna.»
Mamma Rosanna è perentoria: «In famiglia non lo abbiamo mai considerato diverso ma… persona con tempi diversi: ha ottenuto sempre buoni risultati e ha imparato ad essere sempre più indipendente.»
«Sono contento di fare parte della squadra, provo gioia e felicità» racconta l’atleta 22enne. «I momenti più belli sono quando partiamo tutti assieme per fare i campionati italiani, ci divertiamo molto. Sono momenti belli anche quando vinciamo!»
Ma non solo: Samuele, che ha iniziato a fare sport da piccino, sa cosa voglia dire impegnarsi a mille per raggiungere un traguardo: «Lo sport fa bene alla salute del corpo e della mente, ci fa conoscere nuovi amici» racconta. «Io mi alleno bene, impegnandomi molto e pensando alle gare. Quando sono in gara sono emozionato e mi viene anche l’ansia!»
E con i compagni? Be’, Samuele è molto lieto di trascorrere del tempo con loro: «Siamo molto affiatati!»
«Penso che i ragazzi vadano sempre instradati allo sport, sia che siano disabili che abili» commenta ancora mamma Rosanna. «Lo sport è importante sia per l’organismo, sia perché trasmette valori, come il rispetto verso gli altri. Permette di socializzare, di confrontarsi con gli altri.»
Con il suo ingresso negli Insuperabili, Samuele è sempre attento ai compagni, fa di tutto per aiutarli. E ha collezionato diversi traguardi: «Sono orgogliosa come qualsiasi madre del proprio figlio, soprattutto se è un figlio speciale.»
Samuele, che si è diplomato al Liceo Scientifico nel 2020 con ottimi risultati, ha iniziato con il nuoto a cinque anni. «Quasi per gioco,» spiega la mamma «perché gli piaceva molto l’acqua, poi col passare degli anni nuotava per divertirsi con gli amici. Contemporaneamente al nuoto per otto anni ha praticato anche il Kung fu. Samuele ha fatto e fa parte del gruppo scout AGESCI. Da due anni ci siamo trasferiti a Quartu e così si è iscritto nella piscina di Quartu e, dopo aver fatto la prova, gli è stato chiesto se volesse fare parte degli Insuperabili e senza esitare ha accettato.»
Insomma, Samuele ha arricchito la squadra con talento, simpatia ed empatia.
«È molto contento di fare parte della squadra: sono molto affiatati, è affezionatissimo a Simona, la sua allenatrice.»
Ma non solo il nuoto, perché Samuele è inarrestabile: «Attualmente oltre al nuoto pratica tennistavolo e quando è libero padel.»
…
© RIPRODUZIONE RISERVATA