Calamosca: meduse seppellite e uccise per divertimento
La segnalazione ci arriva da una lettrice.
Come spesso accade durante le giornate di vento che arriva dal mare e che scalda l’acqua, è noto che nelle spiagge giungano anche le meduse. Niente di anormale: è la natura.
Quello che bene proprio non va è ciò che è accaduto a Calamosca un paio di giorni fa: la segnalazione ci arriva da una lettrice che ci ha inviato anche gli scatti. “Il mare era invaso di meduse ma molti bagnanti anziché cambiare spiaggia si sono divertiti a massacrarle”.
“Ho provato a chiamare la capitaneria di porto e il corpo forestale ma nessuno è intervenuto. Ho provato a spiegare in autonomia e direttamente alle persone che stavano perpretrando quello scempio davanti ai miei occhi, che non fosse corretto il loro comportamento, ma nulla. I bambini le mettevano nei secchielli e le uccidevano, qualcuno le seppelliva nella sabbia e i genitori non proferivano verbo”.
Pochi sono a conoscenza del fatto che tutti gli animali, tra cui ovviamente anche quelli del mare, sono protetti e che non è possibile catturarli né imprigionarli: questi comportamenti, veri e propri maltrattamenti, costituiscono infatti un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter.
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Lo sapevate? Sotto la chiesa di Sant’Eulalia, alla Marina, c’erano un tempo 6 cripte più una, la Cripta Mayor
La Cripta Mayor è la più grande: ha ben 65 m² di superficie ed era posizionata sotto la navata centrale della chiesa.
La chiesa di Santa Eulalia conservava sotto la pavimentazione 6 cripte, ognuna corrispondente alla cappella sovrastante, realizzate a partire dal XVI secolo e abbandonate con l’apertura del cimitero monumentale di Bonaria (1826) a seguito dell’editto di Napoleone (1804) che vietava l’inumazione all’interno dell’urbe.
Si sa che la chiesa di Santa Eulalia venne adibita ad uso sepolcrale almeno dalla prima metà del XV secolo, momento a partire dal quale si costruiscono le prime cripte sottostanti, per un totale di 6 cripte + la mayor. Quest’ultima, posizionata sotto la navata centrale della chiesa, è stata fondata nel 1755. A pianta rettangolare, è la più grande con i suoi 65 m² di superficie.
Gli scavi archeologici qui hanno rinvenuto un centinaio di tombe tra sepolture a cassa e terragne, di cui alcune salme avvolte in un sudario e altre invece semplicemente deposte a nudo con calce sopra. Si possono dunque ricondurre sia a ceti sociali alti che ai più poveri, uomini e donne di tutte le fasce d’età, anche fetale.
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