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Quiz per cagliaritani doc: sapete dove si trova questo palazzo delle meraviglie?

Palazzo Rocca, foto Valepassaparola

Oggi vi portiamo di nuovo a visitare una delle meraviglie di Cagliari, un bellissimo palazzo liberty grazie alle preziose informazioni e gli scatti di Valepassaparola. Ma vediamo se sapete il suo nome e la sua storia!

“Qui abitò Enrico Rocca Ancis: commerciante, faceva parte di quel gruppetto di avveduti imprenditori arrivati da varie regioni d’Italia, che puntarono su Cagliari per impiantare i propri stabilimenti e avviare interessanti attività a cavallo fra l‘800 e il ‘900. Enrico e Stefano Rocca erano stimati imprenditori nel settore vinicolo. In quella che oggi è la Ex Vetreria di Pirri avevano uno stabilimento enologico ed una fabbrica per la produzione di bottiglie. Acquisirono ben presto prestigio economico e sociale e, come avvenne per Vivanet, Boscaro, Aurbacher, Chapelle, Faggioli, Accardo, Balletto e altri decisero di costruire un proprio palazzo nell’area che più era alla moda per la crescente borghesia industriale: intorno alla piazza del Carmine.

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 Palazzo Rocca - Foto Valepassaparola 14  

Il palazzo Rocca ha la particolarità che essendo costruito in pendenza ha 4 piani (oltre il piano terra) verso il viale Trieste, mentre ne ha 3 verso la via Malta. Il progettista, l’ing. Riccardo Simonetti, (uno dei più quotati in quel periodo, visto che progettò anche il palazzo Balletto, la Camera di Commercio, i palazzi Valdès e la sede della Società degli Operai) si divertì pure nell’’alternare i balconi alle finestre. L’edificio venne terminato nel 1935, con forme classicheggianti e dettagli liberty. Considerando che i ficus retusa erano stati appena piantati nella piazza, dalle finestre si potevano vedere (perché già costruiti) il palazzo delle Poste, il Provveditorato, la scuola Satta, e tutti quelli verso la Stazione, incluso il Bacaredda.

La casa come simbolo di status economico e sociale. È da sempre così. Dovunque nel mondo. Cagliari ha alcune zone con alta concentrazione di palazzi signorili come la via Roma e la piazza del Carmine, altre di ville con giardini (viale Merello/viale Trento). Gli edifici sono stati costruiti nel giro di trenta/quarant’anni. Un periodo di crescente benessere e sviluppo formidabile. I progettisti che andavano per la maggiore erano Riccardo Simonetti, Dionigi Scano, Angelo Binaghi, Giuseppe Costa, Fulgenzio Setti, Alberto Sanjust.

Sì potrebbe pensare che la scelta delle aree per lo sviluppo della città fosse il risultato di piani regolatori precedenti. Niente di tutto ciò. In realtà i piani urbanistici assecondavano l’estendersi ed il modificarsi dell’ abitato. La Cagliari di allora è un insieme di parti male articolate e spesso artificiose, basti pensare all’annessione che venne fatta nel 1928 dei comuni limitrofi semplicemente perché era l’unico escamotage per superare la soglia dei 100.000 abitanti ed avere l’etichetta di grande città !

La via Maddalena si chiamava salita del Carmine, poi via La Maddalena, spingendo tutti, Dionigi Scano incluso, a ironizzare sull’omaggio all’Arcipelago della Maddalena(!). In realtà la strada faceva parte della proprietà Faggioli (imparentati con i Rocca) e la signora Maddalena ne fece dono alla municipalità. Sostiene lo Scano che la discesa portasse ad una chiesa (di cui non avevo mai sentito parlare), intitolata a San Salvatore, di cui si fa menzione in un atto del 1540. La si può identificare con la chiesa del Carmine”.

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