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Conoscete s’inchixa? La cicerchia sarda ricchissima di proprietà che cresce nel cuore della Marmilla

Gli ortaggi, la frutta e i legumi che oggi conosciamo non sono sempre stati uguali. Molte coltivazioni tradizionali e autoctone sono state soppiantate o sostituite da altre più redditizie e più gradite dal mercato.

Questo ha generato nel tempo l’estinzione o il rischio della stessa di alcuni prodotti molto nobili dell’agricoltura tipica sarda. Tra questa c’è una specie di cicerchia locale, “S’inchixa”, che grazie all’impegno di due giovani agricoltori è stata salvata.

Nel 2013 è nata a Villanovaforru, nel pieno centro della Marmilla, l’azienda agricola Sa Laurera che, con un nome così, non poteva che essere votata alla valorizzazione delle tecniche agricole tradizionali e dei prodotti più tipici e antichi. Tutto ciò con un approccio del tutto ecosostenibile, rispettando le caratteristiche del terreno e la stagionalità dei prodotti. Tre anni dopo, Marianna Virdis e Francesco Mascia, fondatori dell’azienda, raggiunsero un risultato straordinario: la vittoria del Premio Arca Deli 2016, istituito dalla fondazione internazionale SAVE (Safeguard for Agricultural Varieties in Europe) e dedicato ai prodotti derivati ​​dalla coltivazione di varietà locali rare o minacciate, recuperati, mantenuti e valorizzati dalle piccole realtà agricole. A farli trionfare fu proprio il loro impegno nella coltivazione della cicerchia, legume storico del territorio sardo abbandonato però dopo la Seconda Guerra Mondiale perché erroneamente considerato come pianta tossica.

Le proprietà nutritive di questo legume sono eccellenti: al suo interno coesistono carboidrati, proteine, fibre e vitamine. Sono utili per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e stimolano il regolare funzionamento dell’intestino.

Alcuni anni fa Vistanet intervistò i titolari di questa azienda. Marianna Virdis ci svelò qualche dettaglio su questa coltivazione così rara e preziosa: “Noi coltiviamo una varietà locale di cicerchia, diffusa in Campidano e in Marmilla, e inchixa (dal catalano guixa, ndr) è il nome sardo con cui la mia famiglia ha sempre indicato questo legume. La coltivazione si basa interamente sull’aridocoltura e sulle operazioni manuali, e l’idea di recuperarla è legata all’etica e alla storia della nostra azienda”

Anche la FAO pubblicò nel suo blog ufficiale il progetto di recupero della cicerchia portato avanti da Marianna e Francesco, segno della grande rilevanza di quest’opera di recupero agricolo.

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