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Lo sapevate? Al grande attore cagliaritano Amedeo Nazzari è dedicata una piazza davanti al teatro Lirico

Lo sapevate? Al grande attore cagliaritano Amedeo Nazzari è dedicata una piazza davanti al teatro Lirico.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo. Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta. Lavorò con Lattuada e Fellini. A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica, dove d’estate viene allestita l’arena Nazzari per gli spettacoli.

 

Nel 1997 il Comune di Cagliari intitolò una piazza all’attore, uno dei più grandi divi del cinema italiano, nato, non tutti lo sanno, a Cagliari, in un’abitazione di via Caprera.

La piazza inizialmente era solo un parcheggio ma poi, con l’inaugurazione del Parco della Musica, fu trasformata in un elegante spazio proprio davanti al teatro Lirico, tra via Costa e via Sant’Alenixedda. Il parco e gli spazi annessi sono stati inaugurati nel 2011, davanti alla piazza c’è l’arena intitolata alla soprano cagliaritana Giusy Devinu (con targa), il nome “piazza Amedeo Nazzari” compare nel depliant ufficiale del teatro Lirico e viene così descritta:

“La piazza Nazzari presenta una pavimentazione con disegni ad archi concentrici ed un leggero declivio verso il fulcro, rappresentato dalla cupola d’illuminazione della sottostante sartoria; oltre alle ampie aiuole lungo le rampe d’accesso dalla via Sant’Alenixedda, è presente una fontana posta a margine del Conservatorio Statale di Musica. Nella piazza Nazzari è presente un tunnel pedonale in plexiglas che consente di osservare il lavoro di preparazione delle scene, effettuato nei nuovi laboratori del Teatro. Altresì, attraverso la cupola d’illuminazione, si può osservare il lavoro della sartoria”. Sotto la piazza si trova un parcheggio interrato.

 

Il padre di Amedeo Nazzari era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

 

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto, e sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza. Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, negli anni ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

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