Nello stomaco un amo da pesca di 10 cm: caretta caretta ricoverata alla clinica veterinaria Duemari
L'appello dopo l'ennesimo ritrovamento di una tartaruga ferita.
“Non sappiamo quanti pescatori potranno leggere questo post, in ogni caso è scritto appositamente per loro. Oggi è arrivata in clinica una Caretta recuperata da un diportista a largo di Arbatax”.
Così inizia un comunicato della clinica veterinaria Duemari di Oristano.
“Si tratta di un esemplare subadulto che pur non essendo in pessimo stato di nutrizione come capita spesso in questi casi ha le caratteristiche di una tartaruga marina in grandissima difficoltà
Il carapace è tempestato di alghe e lepadi, crostacei che colonizzano i relitti galleggianti – si legge nella nota -. Gli animali in salute nuotano veloci, e non permettono a questi parassiti di impiantarsi. La causa del disagio è facilmente individuabile. Una lenza di almeno tre metri fuoriesce dalla cloaca. Successivamente abbiamo potuto verificare la presenza di un grosso amo da palamito (circa 10 cm) infisso in esofago”.
“Sappiamo bene che è impossibile evitare che qualche animale protetto e minacciato sia vittima di attrezzi da pesca comunque legali e che danno da vivere a tante famiglie. Però chiediamo semplicemente che nel caso questo succeda la tartaruga venga issata a bordo e portata in porto (come a dir la verità ormai fanno tanti pescatori professionisti) – questo l’appello in coda al post -. E se proprio non volete almeno prima di rigettare la tartaruga in mare tagliate la lenza molto corta. In prossimità del becco. In questo modo eviterete che la lenza si attorcigli intorno alle pinne causando spesso mutilazioni o come in questo caso che venga ingerita creando spesso problemi intestinali irrisolvibili. La caretta sembra in condizioni migliori di altre che abbiamo visto in situazioni analoghe. Nei prossimi giorni la opereremo per asportare l’amo e disancorare il grosso filo di nylon che speriamo possa seguire quello che è già fuoriuscito
Sarà un lavoro lungo e complicato. Ma le tartarughe marina hanno molta pazienza. E anche noi”.
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