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Lo sapevate? Perché la torre del Prezzemolo viene chiamata così?

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Lo sapevate? Perché la torre del Prezzemolo viene chiamata così?

La torre del Prezzemolo o del Lazzaretto (de su Perdusemini, in sardo campidanese) è un’antica torre costiera spagnola di Cagliari, che si trova non lontano dal fabbricato settecentesco dell’ex Lazzaretto. È raggiungibile dal borgo Sant’Elia, attraverso una strada sterrata. Perché ha questo nome così strano?

Piccola, slanciata, letteralmente abbarbicata su uno spuntone roccioso, accessibile soltanto da un lato, ma ben visibile dal golfo degli Angeli, si tratta di una torre di avvistamento e ha una lunga e gloriosa storia, durante la quale cambiò spesso denominazione.

Sì, perché in realtà la torre del Prezzemolo era un’altra, situata a Cala Fighera e oggi scomparsa. La torre in questione invece nel corso dei secoli assunse svariati nomi: di “Capo Bernat” o anche di “Cala Bernat” o “San Bernardo” in epoca spagnola. Nel ‘700 venne denominata “di Santo Stefano detta del Lazzaretto”, “de la Prajola” (della spiaggiola), “Vecchia” nel XX secolo. Il nome attuale “del Prezzemolo” o “de su Perdusemini” è una storpiatura (tipica del sardo campidanese) e deriva da “Petro Semolo” (o “Pietro Semolo”), già attestato nel XVIII-XIX secolo, ed è in realtà preso in prestito dalla torre di Cala Fighera, a quanto risulta da un documento del 1740.

 


Per gli spagnoli, che la edificarono dopo la metà del XVI secolo, era la torrezilla, “la torretta”.

La torre fa parte delle principali opere sulle fortificazioni costiere in Sardegna, essa sorvegliava la spiaggia sottostante e l’area del Lazzaretto, per segnalare eventuali incursioni verso le saline. Era, inoltre, in contatto visivo con le vicine torri di Calamosca, Cala Fighera, Sant’Elia e le fortificazioni di Cagliari. Essendo a circa 34 m sopra il livello del mare, aveva una portata ottica di circa 23 km.

La costruzione della torre a Capo Bernat risalirebbe al 1578, quando c’era anche quella di Calamosca, ed erano entrambe responsabilità della città di Caller. Ma già nel 1597, la torre di Capo Bernat venne messa in restauro. All’epoca la guarnigione era costituita da due torrieri. Un ulteriore restauro fu fatto nel 1605, quando venne sistemato un balconcino pensile nell’ingresso. Nel 1606 e 1615 venne aumentata la guarnigione.


La torre del Prezzemolo è una costruzione dalla classica forma a tronco ma di dimensioni ridotte. Tra le torri costiere è quella più piccola, con un diametro di fondazione di appena 4,5 m e un’altezza residua di 11 m. Questo per via del sito dove fu edificata, uno spuntone roccioso con accesso da un’unica direzione, a ridosso della caletta sottostante.

Una botola aperta nella cupola permetteva (attraverso una scala a pioli) l’accesso alla terrazza esterna, originariamente coperta da una “mezzaluna”, una tettoia in canne e coppi a forma di semicerchio. L’unica apertura è l’ingresso, realizzato con piedritti e un architrave in pietra.

Il ruolo più importante la torre lo ebbe nel 1793, quando sventò il primo tentativo di incursione da parte delle navi francesi grazie all’azione di una piccola batteria di cannoni ad essa collegata disposta dall’ingegnere militare Franco Lorenzo. L’azione dei cannoni, unita a quella dei fucilieri, costrinse le navi alla ritirata, impedendo lo sbarco nella sottostante spiaggia del Lazzaretto. Il vento di maestrale poi costrinse le navi a cercare riparo verso il Golfo di Quartu, in prossimità della Torre Foxi. Qui i miliziani sardi guidati da Girolamo Pitzolo e Vincenzo Sulis erano pronti a sferrare un altro attacco, allontanando definitivamente la minaccia francese dalle coste cagliaritane. Dopo questo episodio la torre venne definitivamente abbandonata.

La torre non tornò mai più in funzione, abbandonata e restaurata soltanto nel 1916, mentre la roccia su cui sorge fu puntellata nella seconda metà del XX secolo per evitarne lo sfaldamento.

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