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Lo sapevate? Perché l’Albero di Giuda ha questo nome?

Lo sapevate? Perché l’Albero di Giuda ha questo nome?

In questi giorni in via Roma a Cagliari e in altre zone della Sardegna è possibile assistere alle magnifiche fioriture degli alberi di Giuda (foto di Francesco Piras, gruppo Facebook Parliamo di Cagliari, e Ivan Corellas). In via Roma – nella parte centrale tra il porto e il colonnato, quella asfaltata di recente (orribile scelta) e che negli ultimi decenni è stata utilizzata come parcheggio – la lunga fila di alberi di Giuda regala delle splendide fioriture. Si tratta di albero o arbusto deciduo, originario dell’Asia Minore, con vistosi fiori rosa-violacei. Ma perché si chiama così?

Il nome deriva dalla tradizione che vuole che Giuda si sia impiccato proprio ad un Cercis Siliquastrum; il nome botanico deriva dal greco cercis, che significa ago o spola, in riferimento alla forma dei frutti.
Si tratta di albero o arbusto deciduo, originario dell’Asia Minore, con vistosi fiori rosa-violacei che sbocciano, prima della nascita delle foglie, sui rami più vecchi (spesso i fiori spuntano anche dal tronco). Presenta delle foglie tonde, cuoriformi o reniformi, verde chiaro, molto ornamentali; ai fiori succedono dei baccelli di semi (legumi), molto numerosi, appiattiti e pendenti, che rimangono sulla pianta fino alla primavera successiva.
Il tronco è spesso tortuoso e di colore scuro, con screpolature brune, i rami presentano una corteccia rossastra. I fiori sono commestibili e in alcuni paesi vengono mangiati in insalata.

 

Il siliquastro si presenta come un piccolo albero caducifoglie e latifoglie alto fino a 10 metri e più spesso come arbusto. Cresce molto lentamente. La corteccia di colore grigio nerastro. tendente al rossiccio nei giovani rami.

I fiori sono ermafroditi, con corolla papilionacea e di colore rosa – lilla o bianchi. Sono riuniti in racemi che compaiono prima delle foglie, in marzo – aprile; caratteristica di questa specie è la caulifloria, i fiori spuntano direttamente dalla corteccia dei rami e del tronco. Inizia a fiorire verso i sei anni di età. Ne esiste una varietà a fiore bianco (Cercis siliquastrum var. alba). L’impollinazione è entomofila.
I frutti sono dei baccelli scuri, pendenti, molto numerosi, che restano attaccati alla pianta fino alla fine dell’inverno. Il siliquastro si trova in tutta l’Europa del Sud e in Asia minore, fino ad un massimo di 500 metri circa. È una pianta tipica del bosco di latifoglie, prediligendo quelli misti in associazione a quercia, orniello e altre essenze forestali. Il siliquastro cresce difficilmente in boschi umidi e ombrosi, mostrando elevata capacità di adattamento e arrivando a colonizzare sia pendii aridi e scoscesi sia addirittura luoghi sassosi, come cave e pareti rocciose naturali. Questa pianta preferisce i terreni calcarei e sassosi, senza ristagno idrico ma tollera anche quelli moderatamente acidi. È abbastanza resistente al freddo. Come le altre leguminose, è una pianta in grado di fare azotofissazione, cioè cattura azoto dall’atmosfera e grazie a dei batteri situati nelle radici lo rilascia nel terreno, arricchendolo. È molto usato come albero ornamentale nei giardini e per le alberature stradali, grazie alla sua resistenza all’inquinamento.

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