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Lo sapevate? La Galleria Comunale d’Arte dei Giardini Pubblici prima conteneva gli esplosivi della Regia Polveriera

 

Lo sapevate? La Galleria Comunale d’Arte dei Giardini Pubblici prima conteneva gli esplosivi della Regia Polveriera.

 

Il bellissimo edificio dei Giardini Pubblici a Cagliari fu edificato alla fine del 1700 per ospitare la Regia Polveriera, nel corso degli anni però si verificarono numerose esplosioni fino a quella devastante del 25 febbraio 1822, in cui persero la vita 11 persone e furono danneggiati anche molti edifici circostanti.

Che all’epoca, parliamo della prima metà del 1800, i sistemi di sicurezza sul lavoro fossero piuttosto rudimentali è scontato. Se poi parliamo di una polveriera è facile intuire che gli incidenti fossero molto frequenti. L’edificio che ora ospita la Galleria Comunale d’Arte all’interno dei Giardini Pubblici ne ha subiti diversi. La costruzione fu edificata alla fine del 1700, allo scopo di ospitare la Regia Polveriera, e intorno non c’erano i giardini come li conosciamo ora, ma solo roccia calcarea. Il 25 febbraio del 1822, alle 8 del mattino, come riporta Pietro Meloni Satta nella sua “Effemeride sarda”, si verificò una terribile esplosione che devastò in maniera irrimediabile l’edificio e uccise 11 operai. La detonazione fu talmente forte da danneggiare molti edifici circostanti.

 

 

Successivamente l’edificio fu ricostruito per assumere l’aspetto attuale. In stile neo classico fu realizzato sul progetto di Carlo Boyl di Putifigari, la facciata principale è caratterizzata elementi in pietra calcarea e sovrastata da un timpano sormontato da tre statue in marmo di Carrara, donate proprio da Boyl. Nel 1828 fu necessario un nuovo intervento di ristrutturazione per rimediare ai danni dell’ennesima esplosione.

 

Nel 1840 tutta l’area divenne proprietà del Comune di Cagliari che vi fece installare i giardini, un polmone verde dentro la città.

 

L’edificio, una volta trasferita la polveriera, fu utilizzato a lungo come magazzino e caserma, fino a quando negli anni Venti ne fu affidato il riadattamento al progettista Ubaldo Badas affinché l’edificio potesse ospitare il museo. L’edificio nel suo nuovo ruolo di museo fu inaugurato nel 1933.

 

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