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La fede a San Michele unisce Stampace e Kiev: a Cagliari la chiesa barocca monumentale

San Michele arcangelo patrono della capitale Kiev, al centro delle drammatiche vicende geopolitiche legate al conflitto russo-ucraino, e a Stampace un culto profondo rappresentato dalla monumentale chiesa barocca.

Tra la via Azuni, un tempo chiamata proprio via San Michele, e la via Ospedale sorge il complesso monumentale composto dalla chiesa barocca e l’ex noviziato gesuitico di Cagliari. Gli abitanti conoscono bene il sacro edificio, così come le sue linee architettoniche e le opere d’arte all’interno custodite: immenso patrimonio della cultura del capoluogo sardo.

Nel 1564 i gesuiti si stabilirono a Cagliari e diversi anni dopo decisero di impiantare il noviziato nel capoluogo, eretto con bolla del pontefice Gregorio XIII del 1 novembre 1584 nella “arruga de monti”, l’attuale via Ospedale, su quello che era il sito dell’antica chiesa dei SS. Michele ed Egidio, a ridosso della Torre dello Sperone. I primi locali, tuttavia, si rivelarono insufficienti a contenere l’alto numero di novizi. Grazie a un grosso lascito del vescovo di Ampurias e Civita, mons. Giovanni Sanna, il quale offrì una dotazione annua di 20.000 lire sarde, si poté allora avviare un ampliamento definitivo del noviziato.

La chiesa di San Michele nasce nel 1674, grazie all’eredità di Francesco Angelo Dessì, giurista membro della congregazione mariana dei cavalieri. Dessì nominò suo unico erede la Compagnia di Gesù e questa eredità permise la ristrutturazione del complesso gesuitico e la costruzione della chiesa di S. Michele. Dopo diversi anni di lavori di restauro, l’inaugurazione della chiesa si ebbe nel 1697.

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