Meritatamente in vantaggio nel primo tempo, durato 52’ per la sostituzione di Dionisi, i padroni di casa che con Pinamonti sbloccano la gara al 38’. A creare il gioco sono gli azzurri, con i rossoblu che provano a difendersi. Il Cagliari cambia le sorti del match negli ultimi minuti di gioco e con Pavoletti, entrato a partita in corso, pareggia al Castellani. Un punto fondamentale che allontana ancora i rossoblu dalla zona retrocessione.

Primo tempo. Primo squillo dei padroni di casa al 6’: Parisi dalla distanza impegna Cragno che con un tuffo manda in corner. Costante la presenza dei tifosi rossoblu, la cui voce sovrasta quella dei tifosi locali. Gioco fermo al 14’: l’arbitro Dionisi avverte forse uno strappo al polpaccio, che lascia il campo anzitempo. Al suo posto il quarto uomo: Valerio Marini della sezione di Roma. Andreazzoli e Mazzari ne approfittano per dare indicazioni alle compagini. Applausi per l’avvicendamento dei direttori di gara. Gioco fermo per quasi 6’, riprende al 20’ il gioco al Castellani. Dieci minuti dopo Mazzarri è costretto a giocarsi il primo cambio: fuori Lovato per infortunio e dentro Altare. Partita bloccata l’Empoli blocca il centrocampo e il Cagliari cerca di sfruttare la ripartenza. A sbloccare la partita sono i padroni di casa: al 38’ la difesa sarda si fa trovare impreparata, ne approfitta Pinamonti che servito da Bajrami batte Cragno. Continuano ad attaccare i toscani e si dispera Mazzarri non contento dei suoi. Sette i minuti di recupero concessi da Marini in questo lungo primo tempo. Bajrami dalla distanza impegna ancora Cragno a 50’’ dalla fine della prima frazione di gioco.

Secondo tempo. La prima occasione dei rossoblu arriva al 49’ con Gaston Pereiro che però non trova lo specchio della porta. Gioco fermo per possibile tocco di mano di Goldaniga, Marini verifica ma l’azione inizia con un fuorigioco niente rigore per l’Empoli. Il Cagliari non riesce a creare occasioni, al 67’ solo Bellanova si avvicina dalle parti di Vicario senza però concludere, si avverte la tensione tra le fila rossoblu. Pressa il Cagliari negli ultimi venti minuti di gioco, ma Vicario è attento e mantiene la porta intatta. Arriva allo scoccare dell’85’ il pareggio del Cagliari: Pavoletti nella mischia confonde Vicario. L’assist è di Pereiro. Ci credono i sardi in questi ultimi minuti di gioco, Pavoletti persiste nell’area avversaria. Sette i minuti di recupero concessi da Marini. Finisce 1-1 al Castellani.

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Romagnoli, Viti, Parisi; Zurkowski (89’ Ismajli), Asllani, Bandinelli (77’ Benassi), Bajrami (89’ Verre); Cutrone (65’ Henderson) Pinamonti. A disposizione: Ujkani, Furlan, Stulac, Verre, Henderson, Di Francesco, Benassi, La Mantia, Fiammozzi, Cacace, Tonelli, Ismajli. Allenatore: Aurelio Andreazzoli.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga, Lovato (27’ Lovato), Obert (58’ Ceppitelli), Bellanova (79’ Keità), Grassi, Marin (79’ Pavoletti), Dalbert, Lykogiannis (58’ Baselli); Pereiro, Joao Pedro. A disposizione: Aresti, Radunovic; Altare, Carboni, Ceppitelli, Zappa; Kourfalidis, Baselli; Gagliano, Keita Baldè, Pavoletti. Allenatore: Walter Mazzarri.

Arbitro: Federico Dionisi (dal 14’ Marini)

Marcatori: Pinamonti 38’, Pavoletti 85’.

Lo sapevate? “Nara cixiri”, pronuncia ceci: perché queste parole divennero così importanti il 28 aprile del 1794?

“Nara Cixiri”, pronuncia ceci: con questo grido il 28 aprile del 1794, i Cagliaritani, stanchi delle ingiustizie e dei soprusi subiti da parte della corte dei Savoia e dei Piemontesi, si ribellarono e da quell’episodio, il giorno viene ricordato come : “Sa die de sa Sardigna” (il giorno della Sardegna).

Tumulti di piazza, gente che correva fuori da ogni angolo di strada alla ricerca dei Piemontesi, che, una volta catturati, venivano caricati su imbarcazioni e allontanati dal suolo sardo. “Nara Cixiri” divenne una formula fonetica attraverso la quale era facile individuare “lo straniero”. I Piemontesi venivano bloccati, veniva loro formulata la richiesta: “Nara cixiri”. Chi non riusciva a pronunciare bene queste due parole non era casteddaio e quindi veniva imbarcato e allontanato.