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Lo sapevate? Il 17 febbraio 1943 una bomba americana fece una strage di cagliaritani che cercavano di rifugiarsi nella cripta di Santa Restituta

Lo sapevate? Il 17 febbraio 1943 una bomba americana fece una strage di cagliaritani che cercavano di rifugiarsi nella cripta di Santa Restituta.

 

Il 17 Febbraio 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, fu un giorno tragico per Cagliari. Le bombe degli alleati fecero una strage di civili nel quartiere di Stampace. Morì anche un famoso illustratore.

Tra i quasi cento morti di Cagliari, svariate decine perirono nella tragedia di Stampace. Da tempo i caccia bombardieri alleati puntavano il capoluogo e i suoi punti strategici (e non solo): quel giorno fu terribile, 105 aerei fra B17 (le fortezze volanti) e i Caccia pesanti, Lightening P38 a doppia fusoliera, volarono sui cieli sardi. Alle 2 del pomeriggio, ci fu il prologo della pagine più buia in guerra della città di Cagliari e dei suoi spaventatissimi abitanti. Gli aerei da bombardamento angloamericani si lanciarono verso. il centro storico e cominciarono a sganciare a tappeto un numero impressionante di bombe di medio calibro e di spezzoni incendiari.


In via Sant’Efisio, tra la chiesa di Sant’Anna e quella di Santa Restituta, avvenne la strage più grande. Il bollettino ufficiale quel giorno parlò di 100 morti e 255 feriti. Ma i morti furono in realtà quasi 200: 96 a Cagliari, 8 a Quartu, 83 a Gonnosfanadiga, dove scambiata via Porru Bonelli per una pista di atterraggio, una improvvisa sequenza di spezzoni fece strage, soprattutto di bambini.

Tra i Cagliaritani che morirono nel bombardamento del 17 febbraio 1943 c’era anche il grande pittore, pubblicitario e illustratore (nonché caricaturista) Tarquinio Sini.

 

Anche lui come tanti altri stampacini fu colpito dalle bombe mentre tentava disperatamente di entrare nella cripta di Santa Restituta per trovare riparo. Morì a soli 52 anni, lasciando un vuoto incolmabile nell’arte illustrativa e caricaturista italiana.
La cripta di Santa Restituta è uno dei simboli del quartiere di Stampace. In parte è una grotta naturale, in parte è scavata. In età tardo-punica fu una cava di calcare. Poi diventò luogo di culto. La grotta fu frequentata anche in epoca romana e paleocristiana, usata come deposito, successivamente abbandonata e poi riscoperta. Nel XIII secolo il luogo fu consacrato alla martire di origine africana Santa Restituta. Successivamente vennero trovate diverse reliquie. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale l’ipogeo fu usato come rifugio durante i bombardamenti. Le reliquie furono nascoste nella chiesa di Sant’Anna per proteggerle.

Una targa all’ingresso della cripta ricorda quella strage.

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