Il cuoco del Quirinale, il trieddino Pietro Catzola, ha avuto il privilegio di incontrare la nazionale italiana di calcio che domenica scorsa ha vinto l’Europeo, battendo a Wembley l’Inghilterra ai calci di rigore.

Inoltre ha potuto conoscere il tennista Matteo Berrettini, finalista all’ultimo edizione del torneo di tennis di Wimbledon, dove si è dovuto inchinare al grande campione Novak Djokovic.

Il Comune di Triei, ha voluto sottolineare il fatto con una nota: “Anche ‘Triei’ ha avuto modo di incontrare i campioni d’Europa con un suo delegato d’eccezione… Grazie al nostro mitico Pietro Catzola che ha voluto condividere con noi questi meravigliosi scatti”.

Nelle foto i particolare il trieddino appare insieme al capitano azzurro Giorgio Chiellini, all’allenatore Roberto Mancini e al tennista Matteo Berrettini.

L’ogliastrino Catzola è il cuoco dei Presidenti della Repubblica fin dal 1989, ma da sempre è rimasto legato al suo paese d’origine.

Qualche anno fa nella trasmissione Rai, i “Fatti Vostri”, aveva raccontato la sua carriera in breve, partendo dalla Marina Militare.  Proprio quando si trovava sulla Vespucci che, grazie a Cossiga, gli venne aperta la porta del Quirinale. Lasciò il mare, suo grande sogno, e si dedicò al nuovo mestiere, un lavoro che lui affermò essere una grande responsabilità ma anche immenso piacere. Venne riconfermato poi da Scalfaro e attualmente continua a ricoprire il suo ruolo con il Presidente Mattarella. Sono cinque, ad oggi, i Capi di Stato che ha servito.

Un sardo sul tetto del Tour de France, Fabio Aru è maglia gialla: era il 13 luglio 2017 e si compiva la fantastica impresa del ciclista di Villacidro.

L’atleta sardo si aggiudicò la maglia al termine della 12° tappa Pau > Peyragudes e si confermò il giorno dopo nella Saint-Girons > Foix. Poi quel bellissimo colore giallo gli fu “strappato” di dosso da Chris Froome che andò a vincere la corsa a tappe più prestigiosa del mondo. Aru fu l’unico a indossarla oltre al britannico, anche se poi chiuse il Tour al 5° posto.

Una giornata straordinaria per il ciclismo italiano e sardo: al termine di una tappa molto tattica, Aru riuscì a scattare per primo chiudendo terzo posto e staccando il britannico Chris Froome, nonostante non avesse compagni di squadra con lui.

«Bisogna provarci – disse Aru nello spazio interviste – questa è un’emozione fantastica, avevo già vestito le maglie da leader alla Vuelta e al Giro e questa è la prima volta al Tour. Questa maglia è magica. Vestire il primato è bellissimo».