Avevano dato l’ultimo addio al docente universitario Giampiero Todini celebrato il 2 settembre 2018 con braccio destro alzato e e rispondendo con il grido “Presente” al richiamo “Camerata Giampiero Todini”.

I 22 esponenti di CasaPound Italia erano stati accusati dal procuratore Giovanni Caria e dal sostituto Paolo Piras, di aver infranto la legge Scelba che, all’art.5, punisce “chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. Tra loro anche il figlio del defunto, lo stesso che aveva pubblicato il video, poi rimosso, su Facebook.

Nei confronti di tutti gli imputati il pm aveva chiesto la condanna a due mesi di reclusione e al pagamento di 200 euro di multa. Le difese avevano invece sollecitato l’assoluzione perché il saluto fascista era stato un gesto che esaudiva il desiderio espresso dal defunto prima di morire, e non celava nessun intento di inneggiare al partito del Duce. Tesi ribadite oggi in aula. Come riporta Ansa, gli imputati oggi sono stati tutti assolti.

Sono 23 gli indagati, attivisti di Casa Pound, che il 2 settembre scorso nel sagrato della parrocchia di San Giuseppe a Sassari resero omaggio al docente universitario Giampiero Todini con il saluto romano.

Gli indagati avevano infatti alzato il braccio destro e risposto “Presente” al richiamo “Camerata Giampiero Todini”, manifestazione questa che costituisce reato secondo dall’art. 5 della Legge Scelba che punisce “chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. L’episodio era stato filmato con un telefonino e pubblicato sui social come denuncia da una consigliera comunale di centrosinistra Lalla Careddu, scatenando indignazione.

La Procura di Sassari ha quindi notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a seguito delle quali è stato emesso il provvedimento dal procuratore Giovanni Caria e dal sostituto Paolo Piras.