Riaprirà al pubblico la prossima settimana, venerdì 4 giugno, il Pronto Soccorso dell’ospedale cagliaritano Marino. La scelta di rendere operativo il pronto soccorso dell’ospedale Marino risponde all’esigenza di decongestionare gli altri Pronto Soccorso dell’Area metropolitana (Policlinico dell’AOU Cagliari e Ospedale San Michele AO Brotzu) per tutte le urgenze minori.

La Direzione di ATS Sardegna, a seguito di un incontro con l’Assessorato regionale alla Sanità, ha quindi concordato l’apertura del Pronto soccorso dell’ospedale cagliaritano, anche in virtù del calo di contagi da Sars-Cov2, dei ricoveri dei pazienti Covid e dall’abbassamento dell’RT. La riapertura del servizio permetterà quindi di snellire e alleggerire gli accessi nei pronto soccorso cittadini (Brotzu e Policlinico), che continueranno a essere punto di riferimento per gli accessi dei codici rossi.

Nel frattempo, ATS Sardegna ha convocato la conferenza dei servizi per avere le autorizzazioni all’esecuzione dei lavori del Pronto Soccorso del SS. Trinità (ampliamento sala d’attesa), oltre al rifacimento della segnaletica interna del nosocomio. L’ospedale Marino, anche per la sua posizione strategica sul lungomare Poetto, svolge un ruolo fondamentale anche nell’attività di emergenza-urgenza al servizio dei flussi turistici, in previsione dell’imminente riapertura della stagione estiva.

Al via all’ospedale Marino di Cagliari la consegna delle fiale diluite per i medici di medicina generale che dovranno vaccinare i loro pazienti. Alla campagna vaccinale della Regione hanno già aderito poco più di 200 (secondo quanto emerso dalla riunione in commissione Sanità di martedì scorso) dei 1.242 medici di famiglia.

Come riporta Ansa, percepiranno 3,60 euro per le anamnesi, che diventano 6,40 comprendendo l’inoculazione, per un totale di 18 euro se accetteranno di somministrare le dosi a domicilio.

Per la Regione il supporto dei medici di base è fondamentale per l’accelerazione della lotta al Covid considerando che i vaccinatori dell’Ats sono solo 265 (compresi una ventina di medici militari).  Sempre la Regione ha chiuso alcuni accordi con i Comuni in modo tale che i medici di base non siano costretti a pagare i ticket dei parcheggi quando è previsto l’intervento nelle case dei pazienti