Il nuovo staff della presidenza regionale che sarà introdotto con il Ddl 107, qualora venisse approvato in via definitiva, costerà poco più della metà di quanto preventivato inizialmente.

Dai 6 milioni annui ipotizzati in una prima fase si è passati a 3,5 milioni per il biennio 2022-2023. Nel 2021 invece, anno già iniziato, lo staff costerebbe alle casse della Sardegna 2,1 milioni.

Le nuove cifre, annunciate nei giorni scorsi dal capogruppo Psd’Az Franco Mulas, sono state inserite in un emendamento della maggioranza che dovrebbe essere approvato nella seduta odierna.

Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale la Direzione Generale sarà assegnata alle dirette dipendenze della Presidenza della Regione.

Questo quanto disposto a seguito dell’approvazione dell’emendamento di sintesi degli emendamenti n. 1270 e 1275 al DL 107 approvato questo pomeriggio durante la seduta d’Aula.

«Il passaggio della dipendenza funzionale della Direzione Generale del CFVA, attualmente in capo all’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, alla Presidenza della Giunta consentirà di meglio interpretare le esigenze organizzative e funzionali delle forze di polizia a carattere regionale». Così il Capogruppo in Consiglio Regionale del Gruppo Lega Salvini Sardegna, Dario Giagoni, già promotore, insieme ai colleghi del suo stesso partito, della modifica così disposta: la molteplicità dei nuovi compiti istituzionali ultimamente assegnati al CFVA, anche in virtù della sopraggiunta emergenza COVID-19, impongono una rivisitazione e riorganizzazione della struttura con una gabina di regia più vicina e diretta, in grado di far fronte all’interdisciplinarietà delle funzioni già svolte e la diversità delle competenza assegnategli.

«Al giorno d’oggi la vigilanza ambientale ha preso il posto della semplice sorveglianza forestale e la tutela risulta non più limitata al solo agro o alle aree montane ma si è estesa anche alle coste – osserva Giagoni -. Le mutate esigenze di prevenzione e repressione degli illeciti inducono gli agenti del corpo a svolgere nuove attività diversificate, che vanno a sommarsi a quelle più storiche, e che inducono a una riorganizzazione strutturale e sostanziale dello stesso. Una convinzione in noi già maturata nell’ottobre 2019 quando depositammo una Proposta di Legge, la n.75 assegnata poi alla I Commissione Consiliare, volta a superare la ormai vetusta e anacronistica legge regionale n. 26 del 5 novembre 1985, e che dopo il passo odierno ambiamo a vedere discussa e approvata non appena possibile.
Il Corpo forestale della Regione Sardegna si è dimostrato negli anni un’istituzione importante, vicina alle esigenze della popolazione e del territorio, riteniamo sia indispensabile si dia mostra di poter garantire loro medesima considerazione».