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Vistanet Food ha provato per voi Maiori, la nuova sorprendente pizzeria a Palazzo Doglio

Nella splendida cornice di Palazzo Doglio, nuovo elegantissimo salotto cagliaritano, ha aperto da qualche settimana la pizzeria Maiori, vero e proprio “tempio” della pizza napoletana nel cuore del capoluogo sardo.

Dalla Campania ha preso il nome (Maiori è una rinomata località della Costiera amalfitana) e il pizzaiolo, Emanuele Riemma, giovanissimo panificatore, nato e cresciuto nel centro storico di Napoli e con tantissime idee brillanti da promuovere.

Chef Emanuele Riemma

L’esperienza culinaria da Maiori non si può però ridurre alla sola degustazione di un’eccellente pizza napoletana. Quando si arriva al locale infatti si viene accolti da uno staff impeccabile, che fa sentire subito a proprio agio. La sala interna ha un design giovane e moderno ed è caratterizzata da una posata eleganza e da linee morbide e sinuose.

Ma veniamo alla pizza, che senza nulla togliere al resto, è la vera “regina” di questo ristorante. Il progetto gastronomico dello chef Emanuele Riemma è molto chiaro, senza trucchi e senza inganni. I prodotti utilizzati sono frutto di un’incredibile passione per la ricerca, sia da parte sua che di tutto lo staff di Maiori. Le farine sono state scelte appositamente per realizzare un impasto in stile napoletano. La lievitazione è eccellente, e lo si può apprezzare dal cornicione alto, leggero e vaporoso e dalla massa sottile ed elastica al centro. Poco sale nell’impasto, fattore questo che regala alla pizza ulteriore digeribilità e gradevolezza. Cottura ai limiti della perfezione con i caratteristici “puntini neri” su impasto dorato, tipici di una pizza cotta come impone la tradizione.

Sopra questo impasto realizzato con maniacale precisione, nascono dei veri e propri piatti di alta cucina. «Non ci limitiamo a decidere quali ingredienti mettere su una pizza – spiega uno dei titolari – facciamo uno studio perché ogni nostra creazione sia una ricetta chiusa e finita, in cui ogni sapore è pensato per accompagnarne gli altri». Capita così che chef Riemma usi cinque o sei tipi di olio extravergine a seconda della pizza. L’origano è di montagna, il pomodoro è solo ed esclusivamente San Marzano Dop, i capperi sono di Pantelleria e il carciofo è quello bianco di Pertosa, un piccolo presidio Slow Food della Campania. Presidi Slow Food che ritornano nelle diverse pizze, segno della grande attenzione per la stagionalità, la qualità e la genuinità di ogni singola materia prima.

Per capire al meglio la sua cucina chef Emanuele Riemma consiglia due pizze a cui tiene particolarmente; la “Marinara per me”, una sua versione, arricchita e impreziosita, della celebre pizza con pomodoro San Marzano Dop protagonista e la “Cotto e Funghi Maiori”, dove i due ingredienti citati sono accompagnati da tartufo nero e altre eccellenze gastronomiche della Campania, la sua Terra.

“Marinara per me” – Pizzeria Maiori

Noi invece abbiamo provato per voi due pizze altrettanto interessanti e particolari: la “Quasi Cracco” e la “Capriccio”.

La “Quasi Cracco” è una pizza molto ricercata con Fior di Latte asparagi selvatici in doppia consistenza (crema e punte al naturale), tuorlo d’uovo grattugiato (un ingrediente caro allo chef veneto), scaglie di tartufo nero invernale e olio Evo del Cilento Dop. Il sapore di questa pizza è allo stesso tempo netto e delicato, con una precisione quasi “chirurgica” nell’abbinamento dei singoli ingredienti.

 

 

La “Capriccio” è una pizza più tradizionale, ma non meno elaborata. Prevede poco pomodoro San Marzano Dop, Fior di Latte misto bufala, funghi cardoncelli, carciofini bianchi di Pertosa arrosto, prosciutto cotto artigianale Campano, terriccio di olive nere, scaglie di Provolone del Monaco Dop, basilico e olio evo della Murgia. Tanti sapori ma davvero ben amalgamati tra loro.

 

Mangiare bene bevendo bene: questo un altro elemento molto interessante di Maiori. L’ampio American Bar situato all’interno del locale è un luogo in cui ci si può sedere per un aperitivo o un digestivo facendosi raccontare l’origine dei drink dall’esperto e loquace barman Antonio Varotto, che come i migliori chef studia gli ingredienti più adatti per ogni cocktail a seconda della persona che si accinge a berlo e del momento preciso in cui questo avviene. Capita così a fine pasto di potersi regalare un freschissimo “Sweet and Salad” e di scoprire che anche il sedano può essere un ingrediente tanto gustoso quanto appagante in un drink.

Sweet and Salad

Nonostante gli eccellenti prodotti utilizzati e l’eleganza del locale e della sua location, la pizza di Maiori è davvero per tutti, con costi che variano dai 7 euro della Marinara e gli 8 della Margherita, fino a un massimo di circa 20 euro.

Con l’istituzione della zona bianca pizzeria Maiori è finalmente aperta anche a cena. Questi gli orari: dal lunedì alla domenica con pranzo 12.30-15 e cena 18-23.

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