La preoccupazione dell’infettivologo del SS Trinità: «Chi li guarda i 40 nuovi ricoverati?»
L'infettivologo del Santissima Trinità di Cagliari, Goffredo Angioni spiega che il problema non è solo quello dei posti, ma anche la mancanza di medici specializzati
“Posti letto COVID aperti nelle ultime tre settimane al Ss Trinità: 40
Medici assunti nelle ultime tre settimane al Ss Trinità: ZERO
Chi li guarda i 40 nuovi ricoverati (perché i due reparti sono già pieni?)”
Questo il post pubblicato ieri da Goffredo Angioni infettivologo che a Cagliari, nel reparto infettivi vede ogni giorno crescere il numero di ricoveri, e aumentare in maniera preoccupante la quantità di ricoveri in terapia intensiva.
Il tipo di pazienti che stanno arrivando in ospedale adesso con la secondata sono simili a quelli della prima spiega Angioni, ma: “Sono molti, molti di più. In gran parte oltre i 60-65 anni; tutti i ricoverati hanno almeno un quadro di polmonite interstiziale e intorno all’80% con necessità di supplementazione di ossigeno”.
“Sappiamo come trattarli – aggiunge il medico, rispondendo a un commento- e questo ha ridotto notevolmente la mortalità, ma le terapie intensive cominciano a soffrire seriamente. Da noi le comorbidità più frequentemente associate a prognosi infausta, nelle persone non troppo avanti con gli anni, sono l’essere in trattamento dialitico e l’obesità. Il vero nostro problema è il sistema sanitario non preparato ad accogliere numeri elevati che va in grossa difficoltà quando devi far fronte a così tanti pazienti”.
“Il problema delle terapia intensive, a mio parere, è lo stesso che riguarda l’area medica: abbiamo i posti (facciamo questa ipotesi…), abbiamo anche il personale? il rapporto quantitativo medico/paziente nelle terapie intensive è molto più alto rispetto all’area medica; abbiamo tutte queste figure – si chiede in conclusione l’infettivologo- infermieri compresi? Spero di sì. Le assunzioni sono in divenire, i pazienti già ci sono”.
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