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Anziani, malati, invisibili: i dimenticati dei canili. «Venite a vederli: ecco cosa porta non sterilizzare»

Giornate sempre uguali, sempre le stesse quattro mura. Nessuno svago, nessun odore nuovo, nessun prato da annusare o mondo da scoprire. Nessun divertimento, niente corse all’aria aperta, in campagna o in spiaggia. Una vita così, in prigione.

Ecco come passano la vita i cani nei canili: una noia che porta alla depressione, all’avvilimento. E questo solo se sono in buone condizioni di salute perchè in caso di malattia per ovvi motivi la situazione peggiora in maniera esponenziale. In certe strutture i cani dimenticati e invisibili vivono egregiamente (le foto sono riferite al canile Shardana di Selargius, un canile come si deve) ma in altre, ecco, in altre meglio decisamente la morte.

“Ecco cosa porta non sterilizzare, racconta Silvia Troncia, volontaria del canile e responsabile dell’associazione Amici del Branco. Cani che hanno passato una vita in canile e che non guarderà mai nessuno, cani malati e completamente ciechi che non adotterà mai nessuno, cani che senza colpe si trovano a vivere una vita da reclusi. Ma tanto voi non li vedete perché in canile fa troppo male entrare. Ci dite sempre “mi viene da piangere non ce la faccio”. Dovreste entrare in un canile, entrare tutti e vedere come veramente vivono certi cani. Forse cambiereste idea”.

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