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Donne di Sardegna. La psichiatra Nereide Rudas, la prima donna in Italia a fondare e dirigere una clinica psichiatrica

È il 1925 quando Nereide Rudas nasce a Macomer. Porta un nome importante, nato nella mitologia greca e indossato in onore della nonna materna, la giovane macomerese Nereide Tibi che riuscì a far invaghire di sé l’imprenditore ebreo Gustavo Salmon. Proprio con i carismatici nonni materni Nereide Rudas cresce, orfana di padre.

Con loro muove i primi passi in un mondo che pare non dare in concessione alle donne il diritto di essere ciò che vogliono. Presto matura uno spirito indomito, un carattere forte. Presto – anche grazie all’ambiente moderno e stimolante che suo nonno, mecenate e amante dell’arte, crea attorno a sé – diventa una giovane adulta e sceglie una strada che sente sua benché il suo essere donna sia considerato da tutti un fastidioso impedimento.

Si iscrive alla Facoltà di Medicina. Nel frattempo si sposa, mette al mondo un bambino ma rimane presto vedova. Seppur messa dinanzi a queste avversità, e in età così giovane per giunta, si laurea e si specializza in Neurologia e Psichiatria all’Università di Bologna. Ottiene le libere docenze in Psichiatria generale e Psichiatria forense.

Il campo sanitario è dominato dagli uomini, tuttavia Nereide non si preoccupa troppo. Dichiarerà in un’intervista rilasciata a Maria Francesca Chiappe nel 2016 che, malgrado la diffidenza con cui erano viste le donne all’epoca, lei non si faceva rallentare. Singoli episodi di intolleranza non potevano fermare quello che era un destino già scritto. La sua frase «Camminavo sulle mie gambe abbastanza velocemente» riassume il suo percorso, un percorso ricco e individuale.

È del 1970 la nomina presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della criminalità in Sardegna. A Cagliari ottiene la cattedra di Psicologia e poi di Antropologia culturale.

Ma è nel 1978 il vero, grande salto. Nereide Rudas ottiene la cattedra di Psichiatria. Non solo è la prima donna in Italia a ottenere un simile incarico, ma l’ateneo cagliaritano deve organizzarsi, impegnarsi perché sono sempre di più gli studenti che vogliono seguire le sue lezioni. Vengono creati dei turni per permettere a tutti gli interessati di frequentare il suo corso.

La Rudas fonda e poi dirige – insieme alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria – nel 1978 una Clinica Psichiatrica a Cagliari. Nel 1982 Cagliari ospita il XXXV Congresso nazionale di Psichiatria ed è lei a farne da presidente, oltre che da organizzatrice e promotrice. Nel 1987 fonda a Milano la Società italiana di Psichiatria forense. Fa presto parte – diventando poi anche vice presidente – della Società italiana di Psichiatria. Si spegne a Cagliari nel 2017, il 19 maggio precisamente.

Nereide Rudas era una donna che, sfidando le convinzioni e i pregiudizi, riuscì a instaurarsi come presenza forte in un mondo, quello sanitario, dominato dalla presenza maschile. Rudas era una grande professionista della Psichiatria e studiava ogni caso in modo individuale, dando importanza al singolo, alla sua mente, ai suoi bisogni. Nereide Rudas era una grande studiosa dei meccanismi della società. Particolarmente importanti, i suoi approfondimenti sulla disparità uomo-donna, sul muliericidio e sulle cause della violenza – nell’intervista rilasciata a Maria Francesca Chiappe dichiara che siamo all’interno di un mondo androcentrico, si parla una lingua maschile – e quelli recenti sulla depressione da perdita di lavoro e da crisi economica.

Bosa, cittadina che la ospitava durante le vacanze, le ha conferito, pochi giorni prima della sua morte, la cittadinanza onoraria. A un anno dalla sua scomparsa, un convegno in suo onore proprio nella sua Cagliari. Giornalisti, intellettuali, avvocati, magistrati, docenti universitari, sociologi: tutti a dialogare su una personalità di spicco nel panorama non solo della Sardegna ma del mondo. E nel convegno, oltre che disquisizioni scientifiche e interventi di vari studiosi, anche molta musica, quella che lei amava tanto, a fare da contorno.

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