Dopo il pesante ritardo di ieri e il fuoco di paglia di un paio di giorni fa, oggi è arrivato il ritiro per Fabio Aru. Il corridore villacidrese è entrato in crisi già nella prima parte della tappa di oggi, la Pau-Laruns, sui Pirenei, con pioggia, freddo e condizioni difficili per i ciclisti.

Aru si è staccato subito ed era ultimo, a circa venti minuti, quando ha deciso di mollare. Il calvario sembra non finire mai per il ciclista della UAE Emirates che sino a qualche anno fa era uno dei big del ciclismo internazionale. Aru ha vinto una Vuelta, un Campionato Italiano, si è piazzato due volte sul podio al Giro e ha vestito la maglia Gialla al Tour, vincendo una tappa e chiudendo quinto. Ma da qualche anno, tra incidenti, problemi di salute e caratteriali, e condizione approssimativa, non ha più colto risultati. Una delusione dietro l’altra per il quinto ciclista più pagato al Mondo (guadagna 2,6 milioni di euro l’anno): forse, a 30 anni, è arrivato il momento di fare scelte giuste e ridimensionare le proprie ambizioni.

Dopo la prima tappa (con tante cadute) vinta dal compagno di squadra di Fabio Aru, Alexander Kristoff (Uae Emirates), oggi seconda frazione al Tour de France, la Nizza-Nizza di 187 km. Il successo è andato a Julian Alaphilippe del team Deceuninck-Quick Step, che è anche la nuova maglia gialla. Aru è arrivato con oltre due minuti di ritardo dal vincitore e adesso ha un ritardo di 2’24”.

Domani terza tappa: che prenderà il via ancora da Nizza per poi concludersi, dopo 198 chilometri, a Sisteron, piccolo comune nella valle della Durance. La prima parte del percorso si presenta piuttosto frastagliata e potrebbe favorire eventuali attacchi da lontano: i corridori dovranno infatti affrontare ben quattro GPM (di cui tre di terza categoria e uno di quarta), prima di procedere lungo la discesa del Col de l’Orme che li condurrà sul traguardo.