Era stato rimpatriato, ma è tornato con un barchino, Algerino finisce in carcere a Uta
Nel Centro di Accoglienza di Monastir, la Polizia di Stato continua la sua attività di controllo, attraverso le operazioni di esatta identificazione, fotosegnalamento e rilievi dattiloscopici da parte dei poliziotti dell’Ufficio Immigrazione e degli Specialisti della Polizia Scientifica, anche in
Nel Centro di Accoglienza di Monastir, la Polizia di Stato continua la sua attività di controllo, attraverso le operazioni di esatta identificazione, fotosegnalamento e rilievi dattiloscopici da parte dei poliziotti dell’Ufficio Immigrazione e degli Specialisti della Polizia Scientifica, anche in osservanza della normativa antiterrorismo.
Gli investigatori della Squadra Mobile, compiendo gli ulteriori approfondimenti, hanno accertato che uno degli algerini tra gli ultimi arrivati attraverso sbarco diretto nelle coste del Sud dell’Isola, identificato per Ben Ahmed Nouri, classe 1982, era stato espulso con provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia 17 maggio del 2019 a seguito del decreto di “espulsione straniero a titolo di sanzione alternativa emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza il 12 ottobre 2018″. Il 29 maggio 2019 era stato, dunque, rimpatriato dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Catanzaro mediante volo Alitalia.
BEN AHMED era tra i 10 algerini a bordo di un’imbarcazione intercettata al largo dell’isola del Toro, Sud Sardegna, dal pattugliatore navale della Guardia di Finanza “Paolini” la sera di Ferragosto.
Gli Agenti della Squadra Mobile, sezione criminalità extracomunitaria in collaborazione con l’Ufficio Immigrazione, procedevano pertanto al suo arresto in quanto lo straniero aveva fatto rientro in Italia prima dei termini previsti dalla normativa (10 anni).
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la locale Procura della Repubblica l’arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale “Ettore SCALAS” di Uta.
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