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Case dello studente, l’Ersu agli studenti: “Impossibile il rimborso, sì a un indennizzo”

Ersu mobilitazione studenti

Una protesta degli studenti universitari.

Continua la mobilitazione degli studenti universitari fuori sede ospiti delle varie Case dello Studente di Cagliari, i quali avevano deciso di lasciare gli appartamenti all’inizio dell’epidemia da Coronavirus e che, ad aprile, hanno saputo dall’Ersu che, per il momento, non c’è una data certa per poter tornare. Gli studenti chiedono di poter avere il rimborso degli affitti che hanno già pagato pur non usufruendo dell’alloggio.

«Dopo diverse settimane di mobilitazione, Ersu risponde avanzando proposte ben lontane dall’essere sufficienti a sopperire al disagio degli studenti – si legge in un comunicato di Mauro Sitzia, rappresentante degli studenti che si stanno mobilitando ormai da settimane – Con riguardo ai rimborsi delle rette già pagate o detratte per i mesi di non utilizzo dell’alloggio, i vertici Ersu hanno presentato alla Regione una richiesta di indennizzo da 400€, somma che copre soltanto una parte dell’ammontare detratto per il periodo in cui è stato impossibile usufruire del servizio. Si tratta di una proposta che, anche qualora venisse accolta, rappresenterebbe un compromesso al ribasso, concepito nell’ottica di concedere un bonus e non di restituire quanto dovuto: quelli detratti sono infatti soldi degli studenti. Preso atto della posizione dell’ente circa la necessità di utilizzare la forma di «indennizzo» piuttosto che quella di «rimborso», riteniamo che 600€ sia la somma che più si avvicina a quanto realmente ci spetta.Chiediamo il rimborso totale dei pasti corrispondente a tutto il periodo di chiusura del servizio mensa. Chiediamo inoltre che venga data a tutti gli studenti la possibilità di scegliere tra rimborso e cumulo dei pasti».

Dal canto suo, l’Ersu assicura di stare facendo il possibile per venire incontro agli studenti: «Comprendiamo il loro disagio, l’abbiamo fatto presente alla Regione – dice il presidente dell’ente regionale, Gian Michele Camoglio – Riteniamo che la nostra proposta di un indennizzo di 400 euro dalla Regione sia un giusto compromesso. Non è una cifra al ribasso. Se chiedessimo il rimborso di 600 euro decadrebbe lo status di “fuori sede” per gli studenti, status che comporta che quest’ultimo alloggi almeno dieci mesi in città. Dunque per ovviare a questo rischio, abbiamo chiesto l’indennizzo e ora attendiamo che la Regione si pronunci in merito. Noi possiamo solo sollecitare».

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