«Vogliamo fatti, basta parole». Gli agenti di viaggio e i loro dipendenti sono scesi in piazza stamattina a Cagliari, prima nella scalinate davanti alla basilica di Bonaria e poi in piazza San Cosimo, provenienti da tutta la Sardegna, per chiedere di essere ascoltati da governo e Regione. Neanche la pioggia li ha fermati: cartelli con su scritto “Così non riparto”, “Il turismo siamo noi”, “Solo promesse”, e trolley da viaggio come simbolo della loro categoria in ginocchio per via delle conseguenze economiche dell’emergenza Covid-19.
Circa duecento persone, tutti con mascherine e distanziati secondo le norme anti-Covid, lamentano di non aver ancora ricevuto la cassa integrazione e la chiedono almeno fino a dicembre. Chiedono inoltre un contributo a fondo perduto di cinquemila euro a testa per far ripartire il settore, ma anche sgravi fiscali e cancellazione delle imposte: «Noi siamo sempre aperti, tutto l’anno – spiega Alice Pudda, vice presidente di Fiavet Sardegna – Unione Sarda Agenti di Viaggio e proprietaria di un’agenzia – Ma il Covid ci ha messo in ginocchio. Abbiamo lavorato solo per rimpatriare i residenti che erano bloccati fuori dall’isola. Non abbiamo mai chiesto soldi, è la prima volta. Giustamente gli agricoltori chiedono aiuti quando ci sono calamità naturali come la siccità. Adesso la siccità è arrivata anche per noi».
Presente alla manifestazione anche una rappresentanza di Cisav (Comitato indipendente sardo agenzie di viaggi e turismo). Sono circa duemila le persone che lavorano nel settore delle agenzie di viaggio in Sardegna, tra titolari e impiegati. Oggi pomeriggio una delegazione sarà ricevuta dall’assessore del Turismo Gianni Chessa. E sperano che anche stavolta non siano solo parole. Nel video, interviste a Gian Mario Pilleri, presidente Fiavet Sardegna e Alice Pudda, vice presidente.