Un gesto davvero nobile quello da parte di uno studio dentistico di Quartu Sant’Elena.

Lo Studio dentistico Cocco di via Marconi ha deciso di donare 10mila mascherine, normalmente utilizzate dai dentisti del centro quartese durante le operazioni.

Le mascherine saranno distribuite negli ospedali dell’Isola.

«Solo se hai la capacità e la prontezza di vedere i bisogni altrui sei un uomo e una donna capace di affrontare quello che sta succedendo in questi giorni di emergenza – si legge sulla pagina Facebook dello studio -. Siamo tutti costantemente inondati di numeri, di conferenze stampa, di edizioni speciali dei Tg, ma anche di azioni eroiche da parte dei medici, infermieri e di tutto il personale sanitario che, in questo momento, sta gestendo in prima linea l’emergenza. Ed è proprio da loro, gli eroi del nostro tempo che arriva una richiesta d’aiuto importante: negli ospedali sardi mancano le mascherine, quelle che vedi indossare sempre ai dottori quando ti curano in Studio e si prendono cura di te. Per questo il nostro Studio ha deciso di donare agli ospedali sardi che in questo momento si trovano in difficoltà 10.000 mascherine chirurgiche».

Il reparto di cardiologia dell’ospedale di Lanusei Nostra Signora della Mercede da ieri sta vivendo momenti di grande concitazione e preoccupazione.

Alcuni medici provenienti dal Santissima Annunziata di Sassari che in questo periodo drammatico stavano offrendo consulenze cardiologiche all’ospedale lanuseino, hanno manifestato sintomi influenzali e sono stati sottoposti ai controlli per il Covid-19.

Uno di loro è risultato positivo. Gli altri, invece, attendono l’esito del tampone.

«Una reazione a catena – suppone Mauro Pili su Unidos.io –  legata alla gestione del caso Sassari dove un paziente in cardiologia, poi deceduto, si era scoperto positivo al coronavirus dopo diversi giorni di ricovero in quel reparto sassarese».

Medici e infermieri del reparto di cardiologia, quindi, sono stati richiamati per gli accertamenti del caso. Il personale che invece ieri si trovava in reparto quando è scattato l’allarme è rimasto tra le mura del nosocomio ogliastrino, in attesa dei risultati di numerosi tamponi, alcuni eseguiti anche tra i pazienti ricoverati.

Si attendono i risultati, entro la mattinata.