La mamma del piccolo Richard Mulas, il bimbo di 7 anni annegato a Orosei alla fine dell’estate 2018, è stata scagionata dalle accuse a suo carico: Celia Nieto Herrera da indagata per omessa custodia è passata a parte lesa nella stessa inchiesta. A riportare questo cambio sostanziale della sua posizione, è La Nuova Sardegna.

Il bimbo, che nuotava da solo nella piscina del residence dove lavorava la madre, si era immerso e la sua manina era rimasta incastrata in una valvola di scarico. Nessuno si era accorto dell’incidente e per il bimbo non c’era stato nulla da fare.

Celia è stata quindi scagionata dal gip, che ha archiviato la sua posizione. A marzo si costituirà parte civile. Il perito che a febbraio scorso aveva fatto il sopralluogo nel luogo dell’incidente aveva affermato, d’altronde, che la mancanza della griglia rendesse la piscina non a norma. Sotto accusa, i gestori dell’impianto.

Ci sono quattro indagati per la morte del piccolo Richard Mulas, il bambino di 7 anni di Irgoli (Nuoro), annegato domenica scorsa nella piscina di un residence a Orosei. Gli avvisi di garanzia sono arrivati ieri a tarda sera ai genitori del bambino e ai gestori dell’impianto, condiviso tra due residence, Gli Ulivi e il Rifugio.

Come riporta l’Ansa, gli avvisi di garanzia erano attesi per poter procedere all’autopsia su corpo del piccolo, che verrà eseguita stamattina all’ospedale San Francesco di Nuoro dal medico legale Vindice Mingioni. Il funerale, invece, è stato fissato per domani a Irgoli; il sindaco Ignazio Porcu ha proclamato il lutto cittadino.

L’avviso di garanzia nei confronti dei genitori della piccola vittima è un atto dovuto. Il bambino di 7 anni si trovava da solo al momento della tragedia, mentre la madre era al lavoro proprio nel residence in cui è avvenuta la tragedia.