Tutto è cominciato sei giorni fa quando le volontarie della colonia felina “I gattini del Poetto” hanno trovato Michele, un bel micio di sei mesi con una ferita, apparentemente un morso di cane. Il gatto, trafitto da parte a parte è stato soccorso ma poco dopo è morto.

Le volontarie poi si sono accorte che mancavano all’appello altri piccoli ospiti della colonia. Alcuni sono stati ritrovati morti, con le stesse ferite di Michele, il gatto della foto, mentre altri non sono stati ritrovati. Le donne nei giorni precedenti, come raccontano sulla pagina Facebook della colonia, avevano notato delle persone che cercavano di portar via i gatti armati di trasportino.

Ora la preoccupazione è non solo che ai poveri animali che non si trovano sia toccata la stessa sorte di Michele, ma si teme che queste persone, davvero prive di qualsiasi sensibilità possano ripetere il gesto. L’appello delle persone che si occupano dei gatti, che ovviamente hanno sporto denuncia, è rivolto a chi ha visto qualcosa e possa fornire indicazioni utili a individuare gli autori di questo orribile gesto.

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.