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Nuovo centro commerciale ad Assemini, il centrosinistra si oppone: “Siamo preoccupati”

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Il centrosinistra cagliaritano si schiera contro la possibile apertura di un nuovo centro commerciale ad Assemini. La notizia del progetto, già anticipata nei mesi scorsi da Vistanet, è tornata alla ribalta in questa settimana.

È di qualche giorno fa infatti la notizia della richiesta presentata a ottobre 2019, alla Regione Sardegna, di Valutazione di Impatto Ambientale per la realizzazione di un nuovo centro commerciale, in un terreno di Assemini, articolato su un’area di circa 224 mila mq. che prevede tre grandi strutture di vendita, di cui una con generi alimentari, due non alimentari, dieci medie strutture non alimentari e una galleria commerciale con 41 negozi e aree dedicate alla ristorazione e ai giochi.

È stata presentata un’interrogazione al Sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana di Cagliari, primi firmatari la consigliera Marzia Cilloccu e il consigliere Guido Portoghese, e una interrogazione in Regione al Presidente Solinas, primo firmatario il consigliere Roberto Deriu, per sapere se siano a conoscenza della richiesta di realizzazione di un nuovo polo della grande distribuzione alle porte della città ma anche all’interno della pertinenza della Città metropolitana di Cagliari e quali siano i loro intendimenti in merito alla nascita di nuovi centri commerciali nell’area vasta del capoluogo della Regione Sardegna.

«Siamo preoccupati – scrivono gli interroganti – e in questo senso si sono già espressi anche alcuni rappresentanti di associazioni di categoria e consorzi cittadini, per gli effetti negativi che sicuramente provocherebbe un nuovo complesso commerciale sul tessuto socio economico del commercio cittadino, già messo a dura prova dalle GDO esistenti, autorizzate senza alcuna pianificazione più di dieci anni fa, con il risultato di aver dato vita a una concentrazione dell’offerta commerciale che risulta di fatto una barriera per i flussi di clientela proveniente dall’hinterland e il conseguente ulteriore indebolimento a Cagliari dell’attrattività del commercio di vicinato e delle botteghe storiche, artigianali e di tutto il comparto commerciale del centro e delle periferie in generale, agroalimentare compreso».

Nelle interrogazioni viene dichiarato l’auspicio che venga fatto un nuovo accordo con tutti i portatori d’interesse con precisi impegni in merito alle strutture GDO ad integrazione del percorso di pianificazione partecipata del Piano strategico per lo sviluppo economico, ambientale e sociale del territorio metropolitano e dei suoi 17 Comuni avviato a Dicembre 2019 con il primo “Forum strategico della Città Metropolitana di Cagliari”. Visto anche l’impegno del Sindaco nelle sue dichiarazioni programmatiche «in difesa del commercio per il suo rilancio, quello dell’artigianato e dei mercati civici cittadini» e visto il protocollo d’intesa firmato con Confcommercio sud Sardegna in relazione al «rilancio socio-economico della città e del suo territorio, facilitando la collaborazione fra gli attori coinvolti nelle trasformazioni urbane per migliorare il benessere dei cittadini e rafforzare il tessuto imprenditoriale» e ancora per «promuovere l’attenzione verso i sistemi commerciali urbani, rafforzare l’attività di formazione e informazione sui temi della città, del terziario di mercato e delle opportunità europee, sostenere politiche che garantiscano un quadro certo di risorse locali e nazionali dedicate alle città e ai territori».

«Diversamente – dichiara la consigliera Cilloccu – sarebbe come aver voluto impegnarsi solo a parole e non in azioni concrete per la salvaguardia dei posti di lavoro legati al commercio di vicinato e a tutto l’indotto in termini di tutela della qualità sociale e della ricaduta economica e lavorativa generato dalle attività commerciali e artigianali del capoluogo e di tutta l’area vasta».

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