Cagliari che non ingrana e nel primo tempo crea poco e nulla, partita antipatica per i rossoblù. L’Udinese più dinamica e convincente va in vantaggio nel primo tempo con De Paul. Il match si anima nel secondo tempo, i rossoblù ritrovano la grinta a pochi minuti dal fischio finale, trovando il pareggio con Joao Pdero, il brasiliano è al suo 12 gol in campionato. La risposta dell’Udinese non si fa attendere, Fofanà porta in vantaggio i suoi. I minuti di recupero sono da fibrillazione, si gioca fino al 97’: vittoria per l’Udine e prima sconfitta in trasferta per i rossoblù.

Primo Tempo. Primo pallone per il Cagliari. Calcio di punizione dai 25 m per il Cagliari al 3’ dal fischio d’inizio: Mandraroga butta giù Joao Pedro: si preparano Cigarini e Lykogiannis, calcia il greco ma la palla supera la traversa.  Al 5’ primo calcio per l’Udinese: Ekong colpisce di testa sfruttando un’esitazione in uscita di Rafael, palla fuori. Al 8’ attacca il Cagliari: Joao Pedro gira al volo in area verso Simeone, che però controlla col braccio. Al 10’ Rog duro su De Paul, Piccinini non estrae però il giallo. All’ 12’ l’Udinese più incisiva: Okaka fa sponda per Lasagna, preso però contro tempo.  Dopo i primi 15’ non riesce a ripartire il Cagliari, pressano i padroni di casa. Al 19’ corre Lasagna verso la porta, non riesce ad ostacolarlo klavan: calcia dalla distanza ma palla oltre la traversa. Risponde 2’ dopo Nainggolan con una grande giocata cerca l’esterno destro verso il secondo palo: palla a lato, prima occasione per i rossoblù. Il Cagliari sembra aver ritrovato la fiducia. Al 24’ Marko Rog va via con una delle sue solite progressioni palla al piede e libera il destro dal limite: palla alta. Al 25’ palo di Nainggolan: il capitano calcia dal limite dell’area: il suo rasoterra finisce sul palo. Al 26’ reagisce l’Udinese: Mandragora al tiro dalla distanza, Klavan fa muro. Si è accesa la partita al Dacia Arena di Udine. Al 32’ cross di Larsen dalla destra: Rafael blocca. Partita di grande intensità a dieci minuti dalla fine: le compagini sono dinamiche e lottano su ogni pallone, ma i padroni di casa sono più convincenti, il Cagliari è meno brillante del solito. Vantaggio dell’Udinese al 39’ triangolo De Paul-Fofana: l’argentino calcia di prima intenzione e trova un grande gol sotto l’incrocio. Approfittano i bianconeri di questo momento positivo e si muovono a ritmo altissimo, gli ospiti dormono. L’Udinese grande intensità, sta mettendo sotto la squadra di Maran, il Cagliari poco fortunato e poco preciso nelle occasioni avute. Al 44’ cross di Faragò, Simeone colpisce di testa ma manda altissimo. Piccinini concede 1’ di recupero. Calcio di punizione per l’Udinese, calcia Mandragora traiettoria perfetta, ma Rafael esce e salva senza problemi la porta. Il direttore di gara fischi e manda tutti negli spogliatoi.

Secondo tempo. Cambio per il Cagliari durante l’intervallo: dentro Pellegrini per Lykogiannis. Prima palla per l’Udinese. Progressione di Okaka al 49’, Pisacane non può far fallo perché già ammonito. Il tiro dell’attaccante colpisce Klavan, che rimane a terra. È sempre l’Udinese a comandare in campo, il Cagliari ha più difficoltà a ripartire. Al 53’ azione di Sema, che entra in area e guadagna un angolo. Ancora l’Udinese avanti: al 58’ Mandragora calcia col sinistro dalla distanza: palla a lato. Secondo cambio per Maran: fuori Simeone e dentro Cerri. Punizione del Cagliari al 54’: calcia Cigarini, il professore manda nella mischia ma Musso esce e para. Nessuna difficoltà per i padroni di casa che continuano a gestire il gioco. Al 65’ cross di Ionita, Musso non esce e nessun rossoblù riesce a spingere la palla in porta. Si salva l’Udinese. Primo cambio per Gotti: dentro Ter Avest per Sema. Secondo cambio per i padroni: dentro Jajalo per De Paul.  È un Cagliari paziente che non ha ancora acceso i ritmi, partita antipatica per i rossoblù. Al 72’ Okaka riceve al centro dell’area e calcia, palla alta. Al 75’ Pellegrini perde la palla: Okaka spreca calciando su un difensore. Al 77’ Cerri calcia di sinistro sul secondo palo, leggera deviazione di Joao Pedro e palla fuori di poco. Si è caricato il Cagliari Cerri fa sponda aerea per Joao Pedro, che davanti a Musso spara altissimo. Ultimi cambi per le due compagini: fuori prima Lasagna per Pussetto e nel Cagliari dentro Ragatzu per Rog. Gol del Cagliari a 6’ dalla fine: Joao Pedro colpisce di piede, palla non potente ma precisa. Il brasiliano porta i rossoblù al pareggio: è il suo 12 gol in campionato. La risposta dei bianconeri non si fa attendere: Fofana batte Rafael e raddoppiano i padrini di casa. Ultimi minuti di fibrillazione al Dacia Arena. È il Cagliari che adesso attacca: prima Cerri al tiro con il sinistro: palla alta e poi un tiro-cross di Cigarini, Joao Pedro non ci arriva per un soffio. Piccinini concede 6’ di recupero. Doppia ammonizione per Pisacane: il difensore rossoblù esce dal campo, Cagliari in 10.

Cagliari (4-3-1-2): Rafael; Faragò, Pisacane, Klavan, Lykogiannis (46’Pellegrini); Rog (80’ Ragatzu), Cigarini, Ionita; Nainggolan; Joao Pedro, Simeone (59’ Cerri). A disposizione: Aresti, Ciocci, Mattiello, Pellegrini, Pinna, Walukiewicz, Deiola, Oliva, cerri, Ragatzu. Allenatore: Maran.

Udinese (3-5-2): Musso; De Maio, Troost-Ekong, Nuytinck; Larsen, Fofana, Mandragora, De Paul (70’ Jajalo), Sema (66’ Ter Avst); Okaka, Lasagna (79’ Pussetto). A disposizione: Nicolas, Perisan, Sierralta, Becao, Walace, Opoku, Jajalo, Barak, Nestorovski, Pussetto, Teodorczyk. Allenatore: Gotti.

Arbitro: Marco Piccinini di Forlì
Assistenti: Galetto e Prenna. Quarto ufficiale: Serra. VAR e AVAR: Nasca e Di Vuolo

Note. Ammoniti: Pisacane, Rog, Mandragora, De Maio, Okaka, Klavan. Espulsi: Pisacane

Marcatori: De Poul,Joao Pedro, Fofana

Cresciuto nelle giovanili del Genoa, con cui ha debuttato in Serie B, Fabio Pisacane , difensore, ha dovuto lasciare il calcio quando ha scoperto di essere affetto dalla sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia che l’ha portato prima alla paralisi e poi al coma, ancora giovanissimo.

Un gioco del destino, una prova difficilissima che ha messo a dura prova Fabio e la sua famiglia, ma che non lo ha mai fatto smettere di sognare. Il suo desiderio? Giocare in serie A. Fabio, lotta, si cura ma diventa anche un ragazzo più forte, ambizioso con una grande voglia di riscatto. La strada è lunga, ma lui non si arrende. Prima una lunga gavetta di prestiti nell’allora Serie C1 fino all’acquisto da parte del Chievo in comproprietà con il Lumezzane, dove rimane in prestito.

Foto Instagram Cagliari Calcio

Quando è in Lombardia, nel 2011, conosce la parte marcia del calcio: il direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone, gli propone un accordo illecito (50.000 euro per far vincere il Ravenna), ma lui, il ragazzo cresciuto a pane e calcio nei quartieri spagnoli, schifato, denuncia.  Accuse pubbliche e denunce, aiuta a scoperchiare il vaso di Pandora e insieme al difensore Simone Farina diventa il simbolo della lotta al calcio sporco, marcio, malato.

La Figc e la Fifa riconobbero la purezza e l’onestà di un giovane calciatore che ha scelto il calcio pulito e lo premia: Fabio Pisacane viene nominato ambasciatore. Prandelli lo convocò in nazionale.

Il quotidiano inglese The Guardian lo nominò atleta dell’anno nel 2018 per aver saputo battere una grave malattia.

Ma la strada del giocatore napoletano, che non aveva alcuna intenzione di lasciare il suo sogno chiuso nel cassetto è ancora lunga. Prima un passaggio a Ternana e poi due grandi stagioni in Umbria. Viene acquistato dall’Avellino, nel 2013. A 29 anni, in Irpinia incontra Massimo Rastelli, l’allenatore campano porta Fabio Pisacane al Cagliari, qui inizia la sua vera carriera calcistica.

L’esordio con i rossoblù avviene contro il Crotone in occasione della prima gara di campionato. Al termine della stagione 2015/16 conquista la promozione in serie A.

Il 18 settembre del 2016 debutta nella massima serie a 30 anni in occasione della gara Cagliari- Atalanta, vinta dai padroni di casa. Segna il suo primo gol nella massima serie il 28 maggio 2017 contro il Milan, siglando il gol vittoria del definitivo 2-1. Il suo è stato l’ultimo gol ufficiale segnato nello stadio Sant’Elia di Cagliari prima della chiusura dell’impianto.

Vestiti neri, sorriso tagliente, 29 tatuaggi e una cicatrice sotto l’occhio. Oggi Fabio ha trentatré anni, è sposato con Rosy, anche lei napoletana ed è padre di tre maschietti: «Abbracciare loro vale più di ogni trofeo», ha più volte detto. Vive al centro di Cagliari. In campo e fuori dal campo è un ragazzo serio, diligente e molto umile. Ringrazia ogni giorno il calcio per averlo “salvato” dagli ambienti che lo circondavano nella sua infanzia.

Tra i suoi locali preferiti il Mood in via Sonnino, ma quando non esce con i compagni di squadra è facile trovarlo a parco con la famiglia. Il capoluogo sardo piace tanto alla famiglia Pisacane, che il calciatore ha più volte annunciato di voler restare in terra sarda anche quando smetterà di giocare. Fabio ha coronato i suoi sogni, gliene manca ancora uno: «Quello che hanno tutti i bambini: la Nazionale. E io di sognare non ho mai smesso».

Il messaggio di Pisacane è chiaro: «Nella vita non esistono scorciatoie per arrivare agli obiettivi che uno si pone, solo sudore e tanto coraggio. Se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque altro».