“Panada on the road” è un viaggio antropologico alla ricerca delle origini di questa preparazione antica, che solo mani esperte sanno preparare come si deve, gioiello della dieta mediterranea sarda, prezioso scrigno di sapori, conoscenza e cultura. La prima tappa sarda – dichiara l’autrice, l’antropologa Veronica Matta – inizia a Cagliari, fondamentale per la presenza de sa panada nell’età aragonese della città, testimoniata dalle Ordinazioni dei Consiglieri del Castello di Cagliari nel sec XIV. Seguiranno Assemini, capitale de sa panada, Cuglieri e Oschiri, durante l’estate in occasione delle sagre ad essa dedicata.
Un’inchiesta sul campo, finanziata dall’associazione culturale Sa Mata, che ha portato l’autrice partendo proprio da Assemini nel 2015, e proseguendo poi nei territori di Cuglieri e Oschiri fino al culto della Madonna della Panada sulle Isole Baleari, in Spagna. Il saggio rivela le antiche origini de sa panada, che, molto più di un prodotto gastronomico, appare come un vero “codice” di comunicazione, che ci manda messaggi sulle società che l’hanno prodotto e che lo producono.
Pubblicato da Sa Mata, il saggio verrà presentato nel capoluogo sardo mercoledì 4 dicembre alla MEM (Mediateca del Mediterraneo) alle 17.30. In copertina l’opera in ceramica creata dall’artista di fama internazionale Ignazia Tinti. Oltre all’autrice, Veronica Matta, parteciperanno alla presentazione Paola Piroddi, Assessora alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari e il giornalista Gianni Filippini che ne ha curato la prefazione. Durante la presentazione verrà proiettato lo straordinario documentario “La Panada sarda” realizzato per la Rai (oltre 4 milioni di spettatori) dal regista Davide Mocci che sarà presente. L’evento è organizzato in collaborazione con la MEM (Mediateca del Mediterraneo), l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e l’associazione culturale e di promozione sociale Sa Mata, l’albero delle idee.