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Dagli scarti della vinificazione, prodotti per salute e bellezza: ecco il progetto per le imprese sarde

Foto agronotizie

Si chiama “ENI CBCMED BESTMEDGRAPE” il progetto, gestito dalla Regione Sardegna, e finanziato con 3milioni e 300mila euro (2milioni e 600mila di fondi europei) che ha coinvolto oltre all’Italia con il CNR, anche Francia, Libano, Tunisia e Giordania. Come ha spiegato Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Ortobotanico di Cagliari e coordinatore del progetto, si tratta di un trasferimento tecnologico verso imprese locali già esistenti, oppure col sostegno del progetto stesso, verso nuove imprese o startup.

Questo progetto si inserisce nel programma ENI CBCMED, che finanzia progetti di cooperazione internazionale, volti a rendere l’area Mediterrenea più competitiva. La ricerca ha sviluppato un sistema per nanoincapsulare in vescicole liposomiche i principi attivi degli scarti della lavorazione del vino che rappresentano di solito un problema e non una risorsa. Questa tecnologia rende i principi attivi più biodisponibili aumentando l’efficacia dei prodotti nei quali vengono inglobati. Le nanocapsule verranno utilizzate per produrre prodotti nutraceutici come gli integratori e cosmeteutici come le creme di bellezza.

Coinvolta nel progetto anche l’Università di +Cagliari con il Dipartimento delle Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari, divisa in due gruppi di ricerca, coordinati dalla professoressa Maria Manconi e dal professor Carlo Tuberoso, e il Dipartimento di scienze Biomediche con la professoressa Micaela Morelli e il professor Gianluigi Bacchetta. Infine il Centro Servizi per l’Innovazione e l’Imprenditorialità diretto dalla professoressa Maria Chiara di Guardo, che si occuperà di guidare coloro che tra i 150 potenziali imprenditori coinvolti mostreranno il maggior potenziale di sviluppo imprenditoriale.

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